Nuovi rapporti di forza nella Pacific Division che potrebbe trovare nuovi dominatori nei Los Angeles Clippers: la seconda squadra cittadina (dopo i Lakers), una delle più perdenti della storia NBA, è attesa ad una stagione da protagonista visto l’enorme talento a disposizione. L’avvento al potere dei Clips porterà ad un derby cittadino con i Lakers molto più equilibrato rispetto al passato, merito della trade Chris Paul (strappato proprio ai gialloviola) che ha cambiato volto al team rossoblu. Il playmaker ed il fenomenale Blake Griffin sono una coppia da sogno ed i favori del pronostico vanno tutti ai cugini “poveri”. Ovvio che i Lakers cercheranno in tutti i modi di contrastarli ma la partenza di Odom è grave e non è stata colmata a dovere (a dire il vero i gialloviola non hanno colmato, finora, nessuna lacuna del roster). L’esperienza permetterà a Bryant e compagni di giocare per i soliti obiettivi, ma esaminando a fondo la situazione non può non notarsi che in realtà i Lakers sono in parabola discendente. I gialloviola dovranno fare molta attenzione anche alle nuove leve Warriors e Kings che negli ultimi anni hanno ammassato talento con scelte alte al Draft e potrebbero esplodere da un momento all’altro. Phoenix invece è la solita incognita, tutto dipenderà dal genio di Steve Nash, ma apparentemente i Suns non sono attrezzati per i traguardi ambiziosi.
GOLDEN STATE WARRIORS: Talento offensivo eccezionale per i giovani Warriors che sotto la nuova guida di Mark Jackson dovranno cercare di sistemare qualcosa in difesa per esplodere e dare parecchi grattacapi a qualsiasi squadra li trovi sul proprio cammino. Monta Ellis, Stephen Curry e David Lee sono i 3 punti fermi del quintetto, un arsenale non indifferente nella metà campo offensiva. A completare il quintetto ci dovrebbero essere l’ottimo Dorell Wright, sempre abile a sfruttare gli scarichi sull’esterno ed Andris Biedrins come centro. Golden State appare poco coperta proprio in questo ruolo dato che dopo le prime buone stagioni il lettone non ha poi mantenuto le aspettative. Era stato proposto un gran contratto a DeAndre Jordan, centro dei cugini dei Clippers ma a Los Angeles hanno pareggiato l’offerta ed il trasferimento è sfumato. Il piano B è stato quello di ingaggiare Kwame Brown (forse la peggiore prima scelta assoluta della storia NBA). Dovrà essere principalmente un fattore difensivo, solo allora i Warriors potranno pensare in grande. Attenzione anche ad Ekpe Udoh, prima scelta di Golden State nello scorso Draft, ed al talentuoso Brandon Rush, arrivato da Indiana qualche giorno fa. Probabile che la franchigia di Oakland si giochi l’ultimo posto playoff con Hornets, Blazers, Suns e forse anche Minnesota.
LOS ANGELES CLIPPERS: Con l’acquisto di Chris Paul i Clippers diventano i favoriti nella Pacific Division. E’ l’alba di una nuova era dove probabilmente si invertiranno le parti nel predominio cittadino con i Lakers (Dwight Howard permettendo). I Clippers sono completi sotto ogni punto di vista, con Paul in cabina di regia, Mo Williams come guardia, Caron Butler nel ruolo di ala piccola, DeAndre Jordan sotto canestro ed il sensazionale Blake Griffin a dare spettacolo nel ruolo di ala grande. L’asse Paul-Griffin sarà determinante per le fortune del team rossoblu. Per arrivare al playmaker sono stati sacrificati l’ottimo Gordon, il solido Kaman ed un giocatore di prospettiva come Aminu, spediti senza esitare a New Orleans. Proprio la cessione di Kaman potrebbe pesare molto dato che a centro area è rimasto il solo Jordan. Trovare un valido sostituto sul mercato sarebbe prioritario, anche perchè gli altri ruoli sono molto coperti con Billups, Bledsone, Gomes e Foye pronti ad entrare dalla panchina. Per i Clippers l’importante sarà fare un passo alla volta cercando di arrivare al primo turno playoff magari vincendo la propria Division, ma alcune volte le sorprese sono dietro l’angolo ed una crescita improvvisa ed esponenziale non può essere scartata a priori (basti vedere cosa è successo lo corso anno con i Chicago Bulls che hanno letteralmente bruciato tutte le tappe intermedie di crescita).
LOS ANGELES LAKERS: A meno di clamorosi stravolgimenti (l’arrivo tramite scambio di Dwight Howard dai Magic) sarà un anno molto duro per i Lakers, soprattutto per i tifosi abituati ormai da anni alle magìe dei giocatori gialloviola che spesso a fine campionato portavano alla conquista del titolo. I Lakers non solo hanno perso un giocatore importante come Odom, inspiegabilmente mandato a Dallas per poco o nulla, ma non hanno neanche colmato le lacune del roster (identico a quello dello scorso torneo), che in alcuni settori sono anche evidenti e sono state messe in luce dai Dallas Mavericks negli ultimi playoff, quando i texani hanno spazzato via Los Angeles con un secco 4-0. Continuando su queste basi è probabile che il predominio divisionale vada ai cugini dei Clippers, mentre per la qualificazione ai playoff non ci dovrebbero essere problemi per Bryant e company ma oltre il primo turno non si dovrebbe andare visto che Thunder, Grizzlies, Mavericks, e Clippers appaiono superiori al momento. Per tutti i tifosi c’è sempre la speranza Howard, ma alcune volte il risveglio dai bei sogni è veramente brusco…
PHOENIX SUNS: Grande atletismo, ma poco talento (fatta eccezione per l’intramontabile Nash) nel roster dei Suns che si apprestano ad iniziare la nuova stagione con molte incognite e poche certezze. Della squadra che negli anni passati ha in alcuni casi dominato la Pacific Division ed in altri ha combattuto per il predominio con i Lakers è rimasto solo il playmaker canadese. Il roster presenta buoni atleti come Aaron Brooks, Shannon Brown (strappato proprio ai Lakers), Jared Dudley, Channing Frye, Marcin Gortat, Mickael Pietrus ed Hakim Warrick ma per combattere per conquistare un posto nei playoff dovrà esserci piena unione d’intenti e dare sempre il massimo. E’ rimasto il veteranissimo Grant Hill, che con Nash proverà ad infondere la necessaria esperienza ad un gruppo di atleti che finora non ha impressionato molto nell’avventura in NBA.
SACRAMENTO KINGS: Il progetto dei Kings va avanti e sembra venire sù veramente bene. Probabilmente sarà un anno di transizione per permettere ai giovani atleti a disposizione nel roster di crescere con tranquillità: il futuro dei Kings è assicurato dal promettentissimo Tyreke Evans, dal talentuoso centro DeMarcus Cousins, da Jason Thompson, da Marcus Thornton e dalla prima scelta di Sacramento all’ultimo Draft Jimmer Fredette, tremendo tiratore da 3 punti capace di segnare da qualsiasi posizione. In aggiunta anche qualche buon comprimario come Travis Outlaw, J.J. Hickson ed il ritorno di Johns Salmons. Peserà la perdita di Hayes, costretto a fermarsi per problemi cardiaci (come Jeff Green dei Celtics) ed il cui contratto è stato annullato. Per prendere lui era stato lasciato libero Sam Dalembert, ora invece Cousins non ha più un valido sostituto a centro area. Sembra ovvio che a Sacramento nessuno possa pretendere tanto ma se i giovani proseguiranno nella loro crescita e manterranno le promesse c’è la piccola possibilità di vedere lottare i Kings per l’ultimo posto playoff ad Ovest.