Momento cruciale per la stagione dei New York Knicks: Mike D’Antoni si è dimesso dall’incarico di head coach dopo il pessimo rendimento che la squadra della Grande Mela sta avendo in questa regular season visto che al momento i bluarancio, nonostante un roster di primissimo livello costruito per competere per il titolo NBA, sono fuori dai playoff occupando il nono posto della Eastern Conference.
D’Antoni, che ha allenato anche in Italia, precisamente a Milano e Treviso, lascia l’incarico per “visione diversa rispetto alla proprietà sul futuro della franchigia“. Era arrivato sulla panchina dei Knicks nel 2008, dopo aver portato i Phoenix Suns ad un passo dal titolo (per lui il contratto era quadriennale per un compenso di 24 milioni di dollari).
A fine stagione l’accordo sarebbe terminato comunque e visti i risultati raggiunti nel periodo in cui ha avuto le redini del team (solo una partecipazione ai playoff nello scorso campionato con eliminazione da parte dei Boston Celtics per 4-0) la sua riconferma non era data per niente certa, partita dopo partita si è visto che D’Antoni non è riuscito a dare un’impronta alla squadra che sembrava sempre di più un’accozzaglia di stelle e poco altro.
A sua discolpa c’è da dire che l’ex allenatore di Treviso, Milano e Phoenix, per mettere in pratica la sua filosofia di gioco avrebbe avuto bisogno di determinati giocatori ma puntualmente la dirigenza acquistava atleti che poco avevano a che fare con il suo concetto mentale. Da qui l’inevitabile addio. Non è bastata l’esplosione di Jeremy Lin che per qualche tempo ha fatto sognare tutti i tifosi dei Knicks con prestazioni straordinarie che si sono concluse con il periodo migliore del team.
Al posto di D’Antoni è stato nominato head coach ad interim il vice Mike Woodson, ma l’obiettivo della dirigenza è di convincere il grande Phil Jackson a sedersi sulla panchina newyorchese. Si tenta un accordo già per questa stagione ma se proprio non sarà possibile (Jackson è fermo dopo la decisione di lasciare i Lakers nello scorso torneo per prendersi un anno sabbatico), si cercherà di portarlo ai Knicks in vista del prossimo campionato per tentare l’assalto al titolo che manca dal lontano 1973 (a quei tempi Jackson era un giocatore proprio nei New York Knicks).