NBA, lockout: Atleti rigettano ultimatum, situazione critica

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Nba | foto tratta dal web

Tira aria di tempesta in NBA. Il sindacato dei giocatori, addirittura con qualche ora di anticipo sulla scadenza effettiva, hanno rifiutato la proposta dei proprietari, l’ultimatum che il commissioner David Stern aveva posto agli atleti qualche giorno fa e che prevedeva la spartizione quasi paritaria degli introiti della Lega, con il 51% che sarebbe andato nelle tasche delle Star NBA ed il 49% agli owners.

nba.com
Ovviamente dopo questi ultimi avvenimenti non si prospetta nulla di buono ed il lockout pare destinato a protrarsi ancora per molto tempo, alcuni parlano addirittura per tutta la stagione 2011/2012. Una dura presa di posizione quella dei giocatori che mandano un chiaro messaggio a Stern ed ai proprietari, pensiero che viene spiegato dalle parole di Derek Fisher, rappresentante degli atleti:

  • Il nostro pensiero è chiarissimo. Al momento, l’offerta messa sul tavolo dalla NBA non è accettabileContinueremo a discutere e a portare avanti quello che per noi rappresenta una giusta causa al fine di trovare un accordo economico corretto e che faccia crescere il movimento. E senza questo tipo di decisioni che per noi sono indubbi miglioramenti, il nostro movimento non crescerà e non credo si riuscirà a trovare un punto di incontro. I giocatori sono chiaramente preoccupati perché vorrebbero tornare a fare ciò che più amano ma allo stesso modo desiderano anche andare avanti a negoziare per portare a casa un risultato importante. Ma non lo si può fare accettando tutto ciò che ci viene chiesto dai proprietari delle franchigie quasi noi fossimo la parte debole alla quale deve essere imposto un ultimatum.”

Sono comunque presenti dissidi anche all’interno del sindacato con alcuni atleti che spingono per firmare l’accordo e tornare a giocare. In primis Paul Pierce, stufo dell’atteggiamento dei suoi rappresentanti e principale promotore della decertificaton, ovvero lo scioglimento del sindacato: al suo fianco ci sarebbero circa 200 atleti, numero sufficiente per avviare le pratiche di scioglimento (è richiesto, per farlo, il 30% degli iscritti), una questione spinosa che dovrà essere valutata attentamente da Fisher ed Hunter che forse stanno tirando troppo la corda nella questione della divisione dei proventi. Proprio il fatto di doversi “guardare” su 2 fronti (interno ed esterno) potrebbe portare il playmaker dei Lakers a chiedere un nuovo incontro ai proprietari per cercare un nuovo tipo di accordo che si aggira sul 53% degli introiti totali, ma da ciò che trapela dagli ambienti NBA sono proprio gli owners che forti di questo rifiuto al loro ultimatum pretenderebbero ora loro il 53% della “torta”, con l’inserimento nel nuovo contratto di salary cap hard e rinnovi contrattuali dei giocatori più corti e molto meno pesanti a livello di bilancio. Una situazione molto complicata, per nulla risolvibile in poco tempo e che addirittura potrebbe portare Stern alla cancellazione di altre 2-3 settimane di gare nei prossimi giorni. E la delusione dei tifosi cresce di giorno in giorno…

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