Gilbert Arenas è stato condannato a 2 anni di carcere per aver portato e nascosto quattro pistole nel suo armadietto dello spogliatoio della sua squadra, i Washington Wizards, durante un allenamento. Arenas, che si era dichiarato colpevole, non andrà, però, in galera: gli è stata infatti concessa la libertà condizionata, per 30 giorni dovrà frequentare una “halfway house” (ovvero un centro di recupero), dovrà fare 400 ore di servizi alla comunità (non scontabili con clinic di basket) e dovrà pagare 5mila euro di multa. Sarà inoltre sottoposto a due anni di prova. L’accusa aveva chiesto tre mesi di carcere. Se non altro ora il giocatore potrà tirare un sospiro di sollievo visto che le leggi sul possesso di armi da fuoco nella capitale (Washington) sono severissime.
Parole di delusione sono state espresse dal procuratore Christopher Kavanaugh:
“Se qualsiasi altro individuo, senza la notorietà, la fama e il potere dell’imputato, avesse fatto entrare armi da fuoco a Washington D.C. per simili scopi, sarebbe stato sicuramente condannato alla prigione“.
Soddisfatta sicuramente la difesa:
“Questa brutta storia ha dato un messaggio chiaro a tutti coloro che penseranno di introdurre armi nel distretto in futuro“.
Il giorno successivo alla sentenza sul caso Arenas è intervenuto anche il presidente dei Washington Wizards, Ernie Grunfeld:
“Confermo che quando Arenas avrà finito di scontare la sospensione (comminata dalla NBA fino a fine stagione) tornerà a vestire la maglia di Washington. Credo che le persone dimentichino che è uno dei migliori giocatori della Lega“.
Grunfeld afferma di non aver ancora avuto modo di parlare direttamente con il giocatore, mentre ha avuto alcuni contatti con il padre. Grunfeld getta quindi acqua sul fuoco circa la possibile risoluzione del contratto da parte della franchigia della capitale; la sentenza di condanna emessa dalla Corte Superiore infatti potrebbe dare ai Wizards le argomentazioni necessarie per chiedere l’annullamento del contratto del giocatore (111 milioni di dollari per 6 anni), mentre l’associazione giocatori ha già fatto sapere da tempo che si opporrebbe fermamente a tale decisione.