NBA, Garnett insulta Villanueva: “Sei un malato di cancro!”

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Episodio poco edificante nel match disputato martedì tra Boston Celtics e Detroit Pistons.
Il giocatore biancoverde Kevin Garnett ha infatti rivolto degli insulti gravissimi al rivale Charlie Villanueva che ha denunciato su “Twitter” la gravissima offesa rivoltagli dal suo avversario in campo:

  • K.G. mi ha chiamato ‘malato di cancro’, ed io sono infuriato perché tante persone sono morte di cancro, e lui ne parla come se fosse uno scherzo“.

Garnett è molto noto per il suo trash-talking in campo, un modo di parlare sempre offensivo e assolutamente indelicato, per portare gli avversari al nervosismo, ma questa volta sembra aver sbagliato veramente modo, tempo ma soprattutto soggetto: Villanueva infatti soffre di alopecia universalis, termine medico che indica una grave e inarrestabile perdita di capelli e non ha alcuna intenzione di prestare il fianco a queste cattiverie.

Chiamato in causa Garnett ha parlato di un semplice e banale problema di comunicazione:

  • Ho solo detto che Villanueva è un cancro per la sua squadra e il nostro campionato, niente di più, è solo stato un fraintendimento“.

Per supportare meglio la sua tesi di innocenza, Garnett ha aggiunto:

  • Non potrei mai fare una battuta di questo genere perché non sono insensibile alla lotta coraggiosa che i malati di cancro combattono ogni giorno. Ho perso alcuni cari per questa orrenda malattia e un membro della mia famiglia sta lottando adesso contro questo male. Il gioco della vita è molto più importante e duro della partita di pallacanestro“.

A chi chiede se sia possibile un colloquio chiarificatore, Villanueva riponde secco:

  • K.G. dice un sacco di str…..e! Non ha mai avuto gravi problemi, non sa cosa voglia dire dover lottare. Glielo spiegherei volentieri, mi piacerebbe entrare in un ring con lui”.

Chi si erge a difensore di Garnett, affermando che in campo si possono dire tante parole senza per forza che queste abbiano un senso, deve fare i conti con il fratello di Villanueva:

  • Charlie è stato preso in giro per tutta la vita per la sua malattia. E’ il portavoce della Fondazione Nazionale per la ricerca sull’Alopecia e ha fatto anti-bullismo nelle scuole pubbliche di tutta l’Ameria affinché quello che ha sopportato lui non lo debba più sopportare nessuno. Una cosa è sentire commenti offensivi dagli estranei, un’altra è sentirli da chi ti conosce e dovrebbe condividere i tuoi stessi ideali. Probabilmente mio fratello avrebbe dovuto reagire diversamente, ma non mi sento di biasimarlo per aver manifestato la sua frustrazione su Twitter”.

Il caso è destinato a far parlare ancora molto. In tanti sono intervenuti, chi a favore di Villanueva, ex giocatore di Milwaukee Bucks e Toronto Raptors, chi a minimizzare l’accaduto, chi ancora a chiedere che siano i 2 giocatori a risolvere la querelle, senza che questa influenzi il mondo dello sport. Tuttavia se il fatto fosse appurato da chi di dovere Garnett potrebbe incorrere in seri guai con la Lega, che difende gli arbitri a spada tratta dai commenti dei giocatori che sono in campo ed in panchina dando molta più libertà di azione punendo con falli tecnici ogni commento non accettato dai “fischietti” o che risulti offensivo nei loro riguardi o nel loro operato. Sarebbe bene che si iniziasse a mettere qualche regola per limitare anche le gravi offese che volano ad ogni match tra giocatori e che rischiano di provocare situazioni come quella appena descritta!

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