Danilo Gallinari marcato da KD | ©Doug Pensinger/Getty Images
Soltanto quattro le partite Nba giocate nella notte italiana ma non sono mancate di certo le sorprese. La più clamorosa si è registrata all’Air Canada Centre, dove i Lakers, superfavoriti alla vigilia, hanno imbroccato una serata storta, condizionati anche da un arbitraggio che ha scatenato l’ira di Mike D’Antoni, esploso letteralmente nei minuti conclusivi del quarto periodo quando il destino pareva ormai già segnato per i giallo-viola. L’altra sorpresa è la vittoria all’overtime di Denver contro i lanciatissimi Thunder. Un ruolo importante nel successo dei Nuggets lo recita anche il nostro Danilo Gallinari, che chiude la serata mettendo a referto 18 punti. Nelle altre due partite vittoria in trasferta per Dallas ad Orlando ed ennesimo ko di Boston contro Detroit.
Poche volte in questa stagione si era visto un Mike D’Antoni così, letteralmente fuori di sé dopo decisioni arbitrali (su tutte l’espulsione di Dwight Howard al termine del secondo periodo) secondo lui contrarie ai giallo-viola e che in qualche modo hanno portato all’inopinata sconfitta contro Toronto (15-26) al Canada Air Centre. L’occasione era di quelle ghiotte per riuscire a recuperare terreno rispetto alle rivali per l’ottavo posto, dopo le sconfitte della sera prima di Houston e Portland, ma i Lakers hanno trovato il modo di sprecarla malamente. Il vero problema è stata la difesa, a tratti imbarazzante, incapace di catturare il pallone quando tutte le leggi della fisica sono favorevoli. Impossibile però trascurare l’assenza forzata di Howard, perché il contributo del numero 12 nella difesa dei californiani è importante quanto il sole lo è per le piante. I Raptors approfittano quindi sia della mollezza difensiva degli ospiti sia della prova maiuscola offerta da Jose Calderon, che chiude la serata con 22 punti e 9 assist, a cui si aggiungono i 18 punti di Landry. Tanti, forse troppi, gli errori Bryant invece (10/32 da due), nonostante sia comunque anche questa notte il top scorer dei suoi con 26 punti, uno in più di Pau Gasol.
Denver pone fine alla serie di sei vittorie consecutive dei Thunder (32-9) e piazza il sedicesimo trionfo al Pepsi Center in 19 partite (16-3). Successo importante quello dei Nuggets, che si aggiudicano meritatamente l’incontro che li ha visti ribattere colpo su colpo ai canestri della scatenata coppia Durant (37) – Westbrook (36), protagonista con 73 punti complessivi. Proprio Russel aveva portato la sfida all’overtime con il canestro da due a 25 secondi dal termine dell’incontro per il definitivo 109-109. A decidere la partita è stato il layup a 46″ dal termine di Kenneth Faried, che ha riportato avanti Denver 117-116. I successivi liberi di Andre Miller e Wilson Chandler hanno fatto il resto. Oltre a The Manimal Denver deve erigere già da oggi una statua a Corey Brewer, dopo la sensazionale prestazione da 26 punti partendo dalla panchina. Per il nostro Danilo Gallinari 18 punti in 38 minuti giocati.
Continua il momento positivo di Dallas (18-24), che supera anche Orlando e inizia a sognare una clamorosa rimonta sull’ottavo posto nella Western Conference. Gara quasi sempre controllata dai Mavericks, sopra di 13 punti anche nell’ultimo periodo, prima di farsi rimontare pericolosamente dai Magic fino al 104-102 negli ultimi 60 secondi. A porre una definitiva sentenza sul match ci ha pensato Darren Collison con una tripla a 31″ dal termine. Per Dallas migliore in campo Shawn Marion con 20 punti e 10 rimbalzi. E’ stato però tutto il collettivo a girare per il meglio, con ben 7 giocatori in doppia cifra sui 9 che sono scesi sul parquet. Ancora una volta importante l’apporto dalla panchina di Vince Carter (15), mentre si ferma a 12 punti Dirk Nowitzki. Tra i padroni di casa top scorer Glen Davis con i suoi 26 punti, a cui si aggiungono i 20 di Jameer Nelson e i 18 di J.J. Redick.
Serata da dimenticare in fretta per i Celtics (20-20), che a Detroit (15-25) subiscono il terzo ko consecutivo. Inutili i 15 assist di Rajon Rondo in una partita che ha visto i padroni di casa dominare su quasi tutti i fondamentali di gioco. Disarmante poi la facilità con cui Greg Monroe (15) e compagni sono scappati nel quarto periodo, rendendo così il finale di partita particolarmente noioso, aggettivo che comunque è ben lontano da quanto visto nei primi tre quarti, con l’attacco di Detroit devastante per lo spettacolo offerto da Brandon Knight. Con questo successo comunque i Pistons restano ugualmente lontani dall’ottava piazza della Eastern Conference occupata proprio da Boston, che conserva un margine di cinque vittorie.
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