Sono iniziate le NBA Finals 2013 ed è subito sorpresa e spettacolo. Contro i pronostici del giorno prima, che vedevano favoriti i Miami Heat, i San Antonio Spurs riescono a portare a casa Gara 1, ribaltando così di fatto il fattore campo e dando un chiaro segnale di voler vincere la serie ed il titolo NBA.
In una gara molto tirata, decisa a pochi secondi dalla fine, l’asse Tony Parker – Tim Duncan ha la meglio sui Big Three di King Lebron James, Dwayne Wade e Chris Bosh, tra l’altro con un box score che fa chiaramente intendere che la serie potrà essere lunga, si giocherà molto in difesa e in transizione e che ogni singola giocata sarà importante, così come lo sarà l’apporto dei gregari.
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All’American Airlines Arena la partita inizia con una palla rubata da Crish Bosh, ai danni di Tim Duncan, in un avvio che sarà faticoso per il centro dei San Antonio Spurs, ma che continuerà poi in una partita ben gestita e giocata in modo ottimale anche grazie all’esperienza. Si vede subito Dwayne Wade, autore dei primi due punti della partita su assist di LeBron James, che sembra essere tornato in forma e gioca forse la sua migliore partita di tutta la post season.
Al primo timeout si registra un ottimo parziale per gli Spurs nei confronti degli Heat, 9-2 è il punteggio che permette alla compagine texana, forte forse anche di una settimana di riposo in più degli avversari, di giocare in relax il primo quarto. Naturalmente Miami non ci sta e si rifà subito sotto, in un quarto che vede le due squadre giocare punto a punto e che termina con una tripla messa a segno da Manu Ginobili sul 24-23 per gli Heat.
Il secondo quarto si apre all’insegna di Ray Allen che piazza subito una bomba, ma che va a sbagliarne una solo un minuto e mezzo dopo. Si vedono così i tiratori, con un redivivo Mike Miller da un lato ed ancora una volta Manu Ginobili dall’altra.
Finalmente va a segno anche Tim Duncan, che per mettere a tabellino i suoi primi due punti deve aspettare circa 16 minuti, ma che in 2 minuti ne fa 6, tanti quanto dall’altro lato Dwayne Wade.
Due errori consecutivi dai tre punti da parte di Shane Battier fanno si che i Miami Heat non prendano le distanze, continuando così una serrata lotta a breve distanza.
La chiusura di quarto è ancora a favore di Miami, ma l’ultimo punto è ancora di San Antonio, che con un tiro dai 5 metri di Tim Duncan, che a fine partita porterà a casa 20 punti e 14 rimbalzi, fa segnare sul tabellone un 52-49.
Wade e Bosh nel terzo quarto danno il giusto apporto a James e agli Heat, che continua a prendere rimbalzi e ne conquisterà 18 a fine partita, realizzando punto importanti e facendo il gioco giusto. Dal lato degli Spurs Tony Parker continua a gestire la regia senza strafare, in un momento in cui si fa vedere Leonard, alla fine in doppia doppia, ma sembra essere Ginobili colui che da di più, segnando prima una tripla, dando poi due assist consecutivi a Neal che realizza un tiro da 2 ed uno da 3, ed infine chiudendo, sul 69-72, il quarto con due tiri liberi.
Il quarto ed ultimo quarto è di Tony Parker, suoi i primi due punti dopo un minuto e mezzo di gioco nell’ultima frazione, da qui alla fine della partita il playmaker dei San Antonio Spurs prenderà il controllo e segnerà 10 dei suoi 21 punti totali.
Gregg Popovich decide di giocare con il quintetto basso e Parker si pone ad un livello superiore, portando la sua squadra a 3:30 dala fine ad un +6 importante, vantaggio che diventa +7 dopo circa un minuto grazie ad una bomba di Green.
LeBron cerca di vincere ed aiutare i compagni, ma non ci riesce da solo nonostante la tripla doppia data oltre dai già citati 18 rimbalzi anche da 18 punti e 10 assist, un suo passaggio per Ray Allen fa si che quest’ultimo si procuri tre tiri liberi, tutti a segno facilmente, e che gli Heat, che comunque segnano solo 16 punti nell’ultimo quarto, si riportino sotto di due.
Il finale lo decide Tony Parker, la sua è una giocata di pura follia, rischia di perdere palla due volte almeno, cade, si rialza e tira aiutato dal tabellone e della fortuna, segnando sulla sirena dei 24 secondi, , in faccia a LeBron James e a 5 secondi dalla finec della partita, il punto decisivo del 92-88.
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Insomma come detto già all’inizio arriva il risultato che non ti aspetti, nonostante gli Heat dominino a rimbalzo prendendone 46 contro i 37 degli Spurs, ma sono forse le palle perse a far la differenza, le 8 di Miami sembrano troppe in confronto alle 4 si San Antonio. Una cosa è certa, se gli Spurs riescono a far faticare così gli Heat in attacco, le possibilità di una vittoria da parte della squadra texana è alta. Ma d’altronde come dice Ginobili giocare contro la squadra della Florida è sempre difficile quindi non sarà una passeggiata, Gara 2 sicuramente ci darà una visione più ampia, attendiamo il nuovo scontro.
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