Iniziamo la nostra analisi della stagione NBA, dopo mesi e mesi di un estenuante lockout, dall’Atlantic Division. Negli ultimi anni i Boston Celtics hanno avuto il predominio di questo raggruppamento, riuscendo sempre a prevalere con relativa facilità. Ma in questo campionato dovranno guardarsi molto bene le spalle dall’attacco dei rinnovati New York Knicks che da febbraio, tra scambi ed acquisizioni di free agent, hanno completamente rivoluzionato il roster, ponendo delle ottime basi per arrivare a primeggiare nella Lega. Più staccati i Philadelphia 76ers, che si aspettano risposte importanti dai tanti giovani presenti in squadra, ed i New Jersey Nets, che proveranno a convincere Deron Williams (la stella della squadra) a prolungare il contratto in scadenza a giugno, con l’acquisizione di qualche giocatore importante (Dwight Howard?) dato che il playmaker ha fatto presente che resterà solo se avrà una squadra pronta a competere per il titolo. Chiude la divisione Toronto, in fase di ricostruzione dopo l’addio di Chris Bosh nell’Estate 2010. Per Andrea Bargnani si prospettano tempi duri, dovrà essere il leader emotivo di una squadra che dovrà crescere con il passare dei mesi.
BOSTON CELTICS: Il ruolo di favoriti nella Division è ancora appannaggio dei “Verdi” del Massachusetts. Il quintetto, sebbene un pò anziano, regala ancora ampie garanzie a coach Doc Rivers che punterà tutto sulla fame di vittorie dei suoi Big. Rajon Rondo in cabina di regia sarà affiancato dal solito Ray Allen, diventato nell’ultima stagione il miglior tiratore da 3 punti nella storia della NBA. Paul Pierce, il capitano, sarà l’anima della squadra, l’uomo dei momenti decisivi, mentre sotto i tabelloni Kevin Garnett dovrà tenere a bada i lunghi avversari. Il ruolo di centro sarà affidato a Jermaine O’Neal ed è qui che potrebbero sorgere grossi punti di domanda. Peserà tanto l’assenza di Jeff Green, il probabile sesto uomo dei Celtics, che dovrà sottoporsi ad un delicato intervento al cuore e salterà tutta la stagione. Per arrivare a lui lo scorso febbraio era stato sacrificato il centro Kendrick Perkins, mossa che al momento, per i problemi fisici di Green, non ha pagato. Il suo posto nelle rotazioni sarà preso da Brandon Bass, arrivato dai Magic in cambio di Glen Davis, beniamino del Boston Garden. Occhio anche alla tenuta atletica dei giocatori nelle partite ravvicinate data l’età non più verdissima. L’obiettivo resta comunque quello di vincere il titolo NBA.
ROSTER BOSTON CELTICS
NEW JERSEY NETS: Tutto ruoterà sull’asse Deron Williams-Brook Lopez. I risultati dei Nets saranno legati necessariamente alla buona intesa tra i 2 giocatori. Per il resto la formazione di coach Avery Johnson presenta molti punti interrogativi: dati per certi i posti in quintetto a Williams (playmaker) e Lopez (centro), il resto appare poco definito con tanti giocatori a giocarsi il posto in squadra. La guardia titolare comunque dovrebbe essere Anthony Morrow, mentre l’ala piccola Damion Jones. A completare il tutto il neo arrivato Shelden Williams (strappato ai cugini dei Knicks), atleta che però potrebbe soffrire a giocare come ala grande non avendo i chili necessari per il ruolo. Sarebbe importante per questo la riconferma di Kris Humpries ma ancora il giocatore non è stato rinnovato. Poca roba dalla panchina, da cui emergono gli ex Lakers Vujacic e Farmar. Tutto però potrebbe cambiare se i Nets riuscissero ad arrivare a Dwight Howard nei prossimi mesi: il team potrebbe in quel caso anche pensare ai playoff!
NEW YORK KNICKS: Al momento la franchigia più interessante in NBA. Della squadra che ha iniziato il campionato 2010/2011 sono rimasti in 3 (Fields, Douglas e Stoudemire che era appena arrivato dai Suns come free agent). In 12 mesi a New York hanno smantellato il roster e lo hanno ricostruito tramite scambi e giocatori liberi acquisiti nell’ultimo mercato. Ed il risultato finale non è niente male. I Knicks hanno 2 dei migliori lunghi della Lega con Tyson Chandler ed Amar’è Stoudemire, una superstar come Carmelo Anthony capace di segnare da qualsiasi posizione e cambiare l’esito di un incontro ed in più hanno aggiunto il tassello mancante, quello del playmaker, con l’acquisizione di Baron Davis. Ecco perchè New York appare ora completa sotto ogni punto di vista, anche in panchina dove ci sono giocatori capaci di entrare subito nel vivo del match. Nelle prime partite il play titolare sarà comunque l’ottimo Toney Douglas, dato che Davis deve recuperare da alcuni problemi alla schiena. Da tenere in considerazione il rookie Iman Shumpert. Dopo 8 anni di assenza il team bluarancio nello scorso torneo è tornato ai playoff venendo eliminato al primo turno dai Celtics. Ora l’obiettivo è migliorarsi, con la speranza che riuscendo in tempi brevi a trovare il giusto gioco di squadra, si possa arrivare anche al titolo.
PHILADELPHIA 76ERS: La concorrenza nella Eastern Conference è aumentata ma i giovani Sixers proveranno lo stesso a farsi strada. Il quintetto di partenza è uno dei più atletici della Lega, il playmaker sarà Holiday, affiancato dalla seconda scelta assoluta al Draft del 2010 Evan Turner. Iguodala sarà il leader della squadra e giocherà in ala piccola, mentre Elton Brand in ala grande. Centro il possente Spencer Hawes capace di segnare anche dalla distanza. Dalla panchina sarà importante il contributo di Louis Williams e di Thaddeus Young. Difficilmente però Philadelphia riuscirà a migliorare il risultato della scorsa stagione, ovvero l’approdo al primo turno della post season. Per risultati migliori serve che i giovani maturino un pò di esperienza in più ed i frutti potrebbero essere raccolti tra un paio di stagioni.
TORONTO RAPTORS: I Raptors al momento sono una squadra in forte ricostruzione e lo spettro di un’altro campionato perdente aleggia pericolosamente in Canada. Il roster di Toronto presenta tanti giocatori di talento (ma ancora troppo acerbi) ad iniziare dal nostro Andrea Bargnani, reduce dalla sua migliore stagione in NBA ad oltre 21 punti di media. DeMar DeRozan, guardia dai numeri pazzeschi, potrebbe essere la sorpresa del campionato, Amir Johnson ed Ed Davis 2 giocatori pronti all’esplosione. C’è però da coprire un buco in ala piccola, dove Kleiza non offre le necessarie garanzie. Calderon in cabina di regia è chiamato a smentire gli scettici. Il nuovo coach Dwane Casey baserà tutto sulla difesa (punto dolente nelle ultime stagioni). Tuttavia per i Raptors è probabile una nuova stagione da Draft Lottery.