Per un piccolo comune come quello di Rizziconi ma in generale per tutto il meridione un fine settimana senza serie A è noioso, è un fine settimana senza aver nulla da fare. Ieri però è stata una domenica diversa, la Nazionale a Rizziconi per dar un segnale di speranza ad una terra troppo spesso flagellata dalla prepotenza della criminalità organizzata.
L’evento nato alcuni fa da una intuizione di Don Luigi Ciotti a Bologna durante un convegno sull’etica e lo sport ha subito trovato il consenso di Cesare Prandelli e poi sposato appieno dalla Federazione cambiando per una volta il calendario degli impegni e prestandosi dunque ad un impegno sociale. La Nazionale a Rizziconi ha riportato entusiasmo in tutto il paese lasciando scontenti chi non ha potuto assistere all’allenamento azzurro per la mancanza di posti.
L’attesa è iniziata sin dalla mattina presto con i giovani della scuola calcio composti in attesa dei loro beniamini sulle nuove tribune per l’occasione colorate con i cappellini rossi, bianchi e verdi. Tante le autorità presenti dal Presidente della Ragione Giuseppe Scoppelliti a quello della Provincia Giuseppe Raffa, il presidente della commissione contro la Ndrangheta Salvatore Magarò, il vescovo della Diocesi Oppido Palmi, mons. Luciano Bux ma la festa è tutta per loro, per gli azzurri, che arrivano alle 12:30 venendo accolti da un boato di gioia ed incredulità.
La Nazionale a Rizziconi, allora è tutto vero! Da capitan Buffon, fino agli osannati Pirlo e Marchisio al “bad boy” Balotelli gli azzurri, spiazzati all’arrivo si calano poi nell’atmosfera regalando sorrisi e tanta passione. Con gli azzurri ma da ambasciatore per la Calabria, di quella Calabria che è riuscita ad imporsi c’era anche Ringhio Gattuso chiamato in causa proprio da Don Ciotti come più grande esempio dell’impegno e della determinazione per non esser preda semplice delle mafie.
Prima del mini torneo organizzato da Prandelli, vinto per la cronaca dagli arancioni grazie ad un gran gol di Marchisio, proprio le parole di Don Ciotti sono state da stimolo per le coscienze toccando i tanti giovani sugli spalti ma anche gli stessi azzurri. Prandelli ha definito l’evento come “una giornata storica”, Marchisio “ci siamo sentiti piccoli” sono i significativi commenti della truppa azzurra tornati a Roma per preparare la partita contro l’Uruguay per l’anniversario dei 150 anni dell’unità d’Italia.
A Rizziconi da domani si tornerà alla routine quotidiana ma siamo sicuri che nella testa dei presenti e nella loro memoria resterà per molto tempo le emozioni di una giornata di festa.
Il video dell’intervento di Don Ciotti (canale youtube Inquietonotizie)
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Qualche scatto della Nazionale a Rizziconi (altri scatti qui)