Nazionale a Rizziconi da bel sogno a incubo?

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Il campetto di Rizziconi ©inquietonotizie.it

La Nazionale a Rizziconi , Prandelli e gli azzurri scendono per la prima volta in Calabria, non per una delle solite amichevoli ma per un impegno civile, per dar un segnale di speranza ad un paese balzato troppo spesso alle cronache per “fatti di n’drangheta”. Cesare Prandelli e la Federazione Italiana Giuoco Calcio hanno preso con impegno ed entusiasmo l’invito lanciato da Don Ciotti anima di “Libera” per scender fin nella Piana di Gioia Tauro e dar un calcio alla n’drangheta convincendo con la propria opera che può esistere un mondo diverso.

Il campetto di Rizziconi ©inquietonotizie.it

Rizziconi, un piccolo comune di circa 8000 anime ha subito accolto con entusiasmo l’evento e sopratutto i più piccoli, i bambini, che su quel terreno confiscato alla cosca Crea adesso giocano sognando proprio un futuro azzurro. Il tam tam organizzativo si è subito messo in moto e grazie alla Nazionale il comune è stato inserito nel Pon Sicurezza permettendo di recepire i fondi necessari a metter a nuovo il piccolo campetto che domenica mattina ospiterà l’allenamento di Balotelli e compagni.

L’entusiasmo iniziale però adesso sembra aver lasciato spazio alla rabbia e alla rassegnazione, rabbia e rassegnazione che il popolo rizziconese vive ogni volta che la sua immagine viene sporcata dai soprusi delle famiglie egemoni nel territorio. Ieri mattina Rizziconi è tornata ancora una volta nelle prime pagine dei più grandi quotidiani nazionali e come spesso accade è stata dipinta per collusa, omertosa e incapace di rialzare la testa.

A Rizziconi sanno cos’è la n’drangheta, ne vivono le conseguenze ogni giorno cercando comunque di andare avanti senza chinare il capo ma non ci stanno a finire ancora una volta, e questa volta in un giorno di festa, sbattuti sulle prime pagine come dei mostri. Per il paese l’arrivo della Nazionale è visto adesso come un incubo tanto che l’evento non potrà esser visto dall’intera cittadinanza ma limitato alle associazioni della cittadina.

“Su quel campetto son cresciuti molti di noi” dicono in centro a Rizziconi e la “mancanza dell’erbetta è proprio dovuta all’eccessivo utilizzo”. Il campetto sul terreno confiscato ai Crea, adiacente allo “stadio”, è l’unico comunale dell’intero paese ed “è rimasto inutilizzato solo nel tempo (burocratico ndr) in cui i commissari prefettizi hanno deciso di non assegnare le concessioni” ci dice un altro ragazzo.

Il focus dato da Don Ciotti e Prandelli all’evento sembre dunque non esser stato del tutto recepito quantomeno per quel che traspare nell’immagine data dagli organi di stampa.

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