La gara di ieri contro la Spagna, oltre al positivo risultato del campo ed al bell’approccio degli Azzurri al match d’esordio Europeo, ha mostrato altri temi interessanti, anche fuori dal rettangolo di gioco, restituendo al nostro calcio quella dimensione di cuore e passione che, a causa dei troppi scandali, spesso finisce in secondo piano.
Nonostante tutti i veleni della vigilia e le problematiche connesse, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non è voluto mancare all’esordio azzurro, sedendo in tribuna d’onore allo stadio di Danzica, al fianco della moglie Clio e del presidente Uefa Michel Platini, ed a poca distanza dalla coppia reale spagnola, costituita dal principe delle Asturie Felipe e dalla consorte Letizia.
Il presidente Napolitano, dunque, ha deciso di mostrare la sua vicinanza ed il suo supporto agli Azzurri, in un momento tanto delicato e decisivo, emulando quella che – nel fatidico 1982 (dopo il primo scandalo scommessopoli, ndr) – fu la “storica” decisione del presidente Pertini, premiato, poi, dalla conquista del Mondiale spagnolo dalla nazionale di Bearzot.
Giorgio Napolitano in veste di presidente-tifoso ha spiegato alla moglie Clio chi fosse l’uomo seduto al suo fianco, (riferendosi a Michel Platini, ndr), ha seguito attentamente la gara, esultando al gol del vantaggio di Totò Di Natale ed assistendo, quattro minuti dopo, al pareggio spagnolo firmato da Fabregas, con un simpatico scambio di battute con il principe spagnolo a proposito del buon risultato che stava maturando per entrambe le squadre e della possibilità di “firmare per il pareggio”.
Al termine della gara, ancor prima che gli Azzurri facessero la doccia, il presidente ha voluto salutare personalmente la Nazionale, scendendo personalmente nello spogliatoio per complimentarsi dell’ottima prestazione: i calciatori sono rimasti piacevolmente sorpresi da tanto affetto e partecipazione, ancor di più, dopo il lungo e sentito abbraccio del presidente Napolitano al capitano Gigi Buffon. Anche in tal caso, curioso siparietto con il presidente che rivela al portiere quanto era accaduto in tribuna d’onore con il principe Felipe, raccomandandosi con una battuta di “non rivelare a nessuno che abbiamo firmato per il pari”, ottenendo la pronta risposta ironica di Gigi: “eh no, altrimenti ci mettono dentro”.
Battute a parte, l’aspetto più bello del post-gara è stata proprio l’intensità emozionale ed il coinvolgimento del Capo dello Stato, che ha dismesso i panni istituzionali per mostrarsi nel ruolo di appassionato, complimentandosi con tutti – “Bravi siete stati bravi, è stata una grande soddisfazione, abbiamo visto una bellissima partita” – ricevendo la risposta entusiasta dei calciatori, che hanno apprezzato particolarmente il gesto ed il coinvolgimento del presidente, con capitan Buffon che ha deciso di donargli la sua maglia da gara, con il numero uno naturalmente.
Un bel regalo e tanti sorrisi, che testimoniano la ritrovata serenità del gruppo di Prandelli, confermata proprio dalle parole del suo uomo di maggiore esperienza, soddisfatto di aver visto in campo “l’Italia che sognavo, è stato bello vedere i miei compagni sacrificarsi e giocare alla pari con la Spagna”.
Il cammino è appena iniziato, con il passo giusto, ma solo con l’unione di forze ed intenti il gruppo Azzurro può cementarsi ancora di più, raccogliendo gli stimoli esterni e tramutandoli in maggiori motivazioni e voglia di far bene, elementi sempre preziosi in una competizione tanto importante quanto breve e intensa come gli Europei.
Il sostegno del Presidente, la figura più importante della nostra Nazione, in tal senso, è un tassello importante per riportare loro la vicinanza di una Nazione delusa e ferita, ma pronta ad appassionarsi ed innamorarsi nuovamente allo sport che da sempre ama di più, sognando nuove notti magiche.