Napoli: L’orgoglio di De Laurentis può esser un limite?

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aurelio de laurentisIn casa Napoli continua il muro contro muro della società con l’argentino Lavezzi, reo secondo De Laurentis e Marino di non aver un comportamento da atleta professionista. Sembrava dopo le dichiarazioni minacciose avute dopo la fuga del Pocho alla fine dello scorso campionato che la società e il procuratore dell’argentino avessero trovato un punto d’incontro e l’argentino sarebbe rimasto ai piedi del Vesuvio per formare una coppia esplosiva con il neo arrivo Quagliarella, ma le dichiarazioni del patron De Laurentis -” Lavezzi chi si crede, Maradona? Ha fatto solo sette gol quest’anno in 27 partite. E’ un giocatore discontinuo: abbiamo creato noi il mito del Pocho non fanno altro che alimentare la tenzione – continua- Donadoni ha potere di vita o di morte sui giocatori, sarà lui a decidere se sarà da impiegare o no: intanto ci stiamo attrezzando per farne a meno completamente o parzialmente.
L’orgoglio del presidente e del suo tutto fare Marino potrebbero esser il limite per questo Napoli che pensa in grande? In uno spogliatoio è giusto osservare delle regole, non aver posizioni differenti a seconda dei giocatori, ma allo stesso tempo Napoli ha conosicuto il miglior Maradona geniale in campo ma impossibile da placare nei suoi attegiamenti fuori da ogni schema. Lavezzi sicuramente non sarà Maradona ma in questo momento può esser il valore aggiunto per questo Napoli di Donadoni a meno che l’orgogliosa coppia non abbia deciso di metterlo sul mercato e regalare a Napoli un altro fenomeno. De Sanctis, intanto, rinunciando ai diritti di immagine dimostra di voler il Napoli e nelle prossime ore ci sarà il giusto epilogo alla vicenda, ma questo potrà esser un altro tabù per la crescita della squadra.

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