Un risultato dai toni clamorosi, soprattutto perchè giunto contro ogni previsione della vigilia. Il Palermo di Devis Mangia, reduce da sei vittorie consecutive al Renzo Barbera, ad un passo dalla conquista del record di sette vittorie, si ferma per opera del Cesena di Arrigoni e, soprattutto, di Adrian Mutu, il fuoriclasse prestato alla provincia romagnola, che sta ritrovando la sua dimensione più congeniale, quella del gol, e delle reti decisive.
Al Renzo Barbera la partita inizia con il Cesena che, da subito, mostra di essere più tonico ed in partita, sfruttando la mobilità di Candreva e Mutu dietro la punta Eder, che riescono a creare non pochi grattacapi alla difesa rosanero ed al portiere Benussi, in grande serata, che chiude la porta ad Eder e Mutu più volte, evitando un passivo più pesante di quello finale.
Il primo tempo si chiude sul risultato di 0 a 0, anche se già nella prima frazione i bianconeri avevano mostrato salute atletica, bel gioco, capacità di ripartire, freschezza e meccanismi di squadra collaudati, al contrario di una situazione di classifica ancora non del tutto rosea, anche se il picco della gara rosanero giunge proprio sul finire del primo tempo, con due grandi interventi di Ravaglia prima su Silvestre e poi su Fabrizio Miccoli.
Ad inizio ripresa, però, il Cesena ritorna in campo con grande determinazione, sfiorando subito il gol del vantaggio, colpendo la traversa con cross di Ghezzal deviato da Munoz, con il portiere rosanero già battuto. Pochi minuti dopo, al 63′ la rete che decide la gara, firmata di testa da Adrian Mutu, che salta più alto di Acquah e batte il portiere Benussi, infilando la palla sotto la traversa, sfruttando al meglio in calcio d’angolo battuto da Antonio Candreva.
Un minuto dopo, al 64′, Munoz – al culmine della sua serata negativa – raccoglie il secondo cartellino giallo per fallo su Eder, e termina, così, anzitempo la sua gara, lasciando in inferiorità numerica il Palermo.
Al 72′, però, il Palermo prova a scuotersi, con assist di Ilicic per Miccoli, che prova il sinistro da fuori area, parato dal portiere romagnolo. Al 77′ ci prova, invece, Lores per i rosanero, ma anche il suo tiro viene respinto da Ravaglia.
Resi inutili i tentativi dei padroni di casa di evitare la prima sconfitta fra le mura amiche, dopo quattro minuti di recupero la gara termina con la vittoria del Cesena, che conduce la gara in porto senza troppe difficoltà, sfruttando anche le difficoltà del Palermo che, oltre all’inferiorità numerica per l’ espulsione di Munoz, ha perso anche Pisano per infortunio, costretto a terminare la gara in attacco perchè il mister Mangia aveca già effettutato le tre sostituzioni.
Una serata da dimenticare, dunque, per i siciliani, che oltre all’imbattibilità interna, è parso avessero perso lo smalto che aveva contraddistinto le gare casalinghe, fatte di bel gioco e determinazione. Il Palermo di questa sera, invece, è sembrata la squadra formato trasferta, opaca e spenta, timorosa e distratta.
La squadra di mister Arrigoni, invece, ha ripreso il positivo cammino intrapreso prima della sconfitta dello scorso turno contro la Juventus, conquistando tre punti fondamentali in chiave classifica, ma non esaltandosi eccessivamente, ben consapevole del lungo cammino ancora da intraprendere: nonostante la serata vincente, infatti, il mister Arrigoni non ha voluto mancare alla sua consuetudine scaramantica tale per cui, da inizio stagione non commenta mai le vittorie della sua squadra.