Muore ‘superstite’ di Superga Iginio Ballarin

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Iginio Ballarin, 94 anni, ‘superstite’ della tragedia di Superga, si è spento quest’oggi a Mira in provincia di Venezia, dove da tempo viveva.

L’uomo, fratello di Dino ed Aldo Ballarin, rispettivamente terzo portiere e terzino del Grande Torino, defunti nella nota tragedia aerea, si salvò indirettamente da quella sciagura che, il 4 Maggio 1949, colpì la gloriosa squadra con lo schianto dell’aereo ALI- I ELCE contro il terrapieno posteriore della Basilica di Superga, mentre era in fase di atterraggio su Torino, riportando a casa la squadra che il giorno prima aveva disputato a Lisbona l’amichevole per l’addio al calcio del capitano del Benfica Josè Ferreira.

Iginio Ballarin era solito seguire i due fratelli calciatori nelle trasferte più importanti: in quell’occasione, però, aveva dimenticato la carta d’identità. Fu proprio tale disattenzione a salvargli la vita perchè, dopo esser già salito a bordo dell’aereo pronto per il decollo, venne sorpreso da un doganiere senza documenti e fatto scendere.

Una pure casualità, dunque, gli salvò la vita, così come capitò anche ad altri che non presero parte a quella trasferta, come il portiere di riserva, Renato Gandolfi, sostituito proprio dal terzo portiere Dino Ballarin, il radiocronista Niccolò Carosio, impegnato dalla cresima del figlio, e Vittorio Pozzo, ex C.T. della Nazionale e giornalista dell’epoca. Nella tragedia, invece, persero la vita 31 persone, fra giocatori, alleatori, giornalisti accompagnatori ed equipaggio: fra tutti, il grande capitano Valentino Mazzola.

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