Mourinho “ho insultato Ramazzotti ma non chiedo scusa pubblicamente”

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Jose Mourinho parli o non parli fa sempre notizia. Il portoghese ha sciolto il silenzio stampa e si è concesso ai giornalisti alla vigilia della partita di Coppa Italia contro il Livorno, la prima domanda non può che esser sul diverbio che l’ha visto protagonista nel dopo gara contro l’Atalanta, il portoghese ringrazia per la domanda e spiega le sue ragioni:

“Da domenica ad oggi ho letto tante cose, sembra che la verità sia proprietà di qualcuno. Si, è vero che ho insultato un giornalista. E’ vero che ho usato una parola che non posso ripetere in questo momento e che è un’offesa. Non è vero che l’ho aggredito e che c’è stato un contatto fisico. Perché siamo arrivati a questo punto? E’ stata la conseguenza solo dei fatti di domenica? No, è un processo in corso da qualche mese. Di chi è colpa di questa situazione? Mia, perché l’offesa è mia. Sua, perché sapeva perfettamente della situazione ed è anche colpa di qualche mio collaboratore dell’area tecnica che sapeva della situazione e che non ha fatto nulla per impedirlo. Non mi piace avere un giornalista vicino al pullman dopo la partita, c’è la sala stampa, c’è la ‘zona mista’. Da mesi dico che non voglio un giornalista vicino al pullman per una questione di ‘protezione’ della mia squadra. Partita dopo partita, ho sempre trovato il vostro collega vicino al pullman, insieme a Inter Channel, e da tante partite ripeto che non voglio. Tre o quattro partite fa ho detto a Ramazzotti che non lo voglio vicino al pullman, gliel’ho ripetuto e l’ho detto esplicitamente anche alla sicurezza. A Bergamo per la prima e unica volta ho usato un’espressione volgare, al posto di ‘signore’, nel rivolgermi a Ramazzotti. Ma niente di più. Nessuna aggressione. Non chiedo scusa pubblicamente, perché non era un episodio pubblico, è Ramazzotti che lo ha reso pubblico. Chiederò scusa direttamente a lui, mi aspetto da Ramazzotti un regalo di Natale perché fino a oggi il Ramazzotti più famoso era Eros e adesso è Andrea. Alla Procura federale ripeterò le stesse cose che ho detto qua, niente di più”

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