Come al solito, come nel suo stile, Josè Mourinho lascia il segno. E lo fa nel post partita di Inter-Chelsea, forse non pago della vittoria dei suoi nerazzurri sulla squadra londinese.
Le dichiarazioni sono taglienti, brevi e potrebbero avere delle risposte nei prossimi giorni.
Questo il Mourinho-pensiero:
“Sento dire da qualcuno (Galliani, Abete) che dobbiamo abbassare i toni. E’ stato così che voi italiani avete costruito una storia che a me come professionista di calcio e come persona ha fatto una vergogna incredibile (Calciopoli).”
Il portoghese ha poi continuato:
“Io sono onesto e l’Italia non mi cambierà, non parlo del campionato perché se lo facessi, visto che mi hanno detto del rigore non dato contro il Milan a Firenze come successo a Bari, potrei prendere altre 3-4 giornate. Ora dobbiamo abbassare i toni, non parliamo di niente e facciamo come gli struzzi: testa sotto la sabbia. E’ stato così che voi italiani avete costruito una storia che a me come professionista di calcio e come persona ha fatto una vergogna incredibile. Lavoravo in Portogallo, ma mi ha fatto vergognare dare da mangiare alla mia famiglia con il calcio“.
La portata del pensiero è evidente, ognuno è libero di esprimersi come meglio crede, ma le verità andrebbero dette tutte, e fino in fondo.
Anche perchè mettere in cattiva luce una nazione, un popolo, le sue idee e la sua cultura non sembra proprio giusto da parte di una persona che ha allenato il Porto che sotto la sua gestione è stato appurato che “comprava” le partite grazie al suo facoltoso Presidente, soprattutto nell’anno in cui Mou con la sua squadra vinceva la Champions (magari in quell’anno era stato reclutato anche qualche arbitro europeo compiacente!) e che allo scoppiare dello scandalo ha preferito abbandonare la nave andando al Chelsea visto che il Porto sarebbe stato estromesso dalle Coppe Europee.
E’ molto bello e soddisfacente parlare delle disgrazie altrui, ma mai delle proprie: la vergogna di aver sfamato la sua famiglia con i soldi del mondo del calcio, non doveva essere per lo scandalo scoppiato in un’altra nazione, ma per quello che aveva vissuto lui in prima persona in Portogallo…! O di quello scandalo non ci si deve vergognare?