Il Pallonaro

E’ morto Carlo Petrini denunciò il doping nel calcio “Nel fango del dio pallone”

Ancora una morte nel mondo del calcio. Dopo una lunga malattia, è morto Carlo Petrini, ex giocatore della Roma di Liedholm. Aveva 64 anni. Stamane il suo cuore ha smesso di battere nell’ ospedale di Lucca dove era da tempo ricoverato.

Cresciuto nelle giovanili del Genoa, vestì anche la maglia del Milan nel 1968-1969, con cui vinse una Coppa dei Campioni nel 1968-1969, e del Torino (’69 a ’71), con cui vinse la Coppa Italia 1970-1971. Successivamente vestì le maglie di Catanzaro, Ternana, Roma, Verona, Cesena e Bologna. Ma la carriera di Carlo Petrini fu contornata e macchiata nel 1980, quando fu coinvolto nel capitolo “calcioscommesse“. Fu squalificato per 3 anni e 6mesi, squalifica revocata  dopo la vittoria del mondiale del 1982 da parte dell’ Italia.

Carlo Petrini
Abbandonato il calcio, si dedicò agli affari, gestendo una propria attività finanziaria, ma anche qui venne indagato per via di intrecci strani e poco chiari, che lo portarono al fallimento. Di li a poco si trasferì in Francia, per sfuggire ai suoi creditori. La vita di Carlo Petrini – Nel fango del Dio Pallonevenne segnata anche dalla scomparsa prematura del figlio Diego a causa di una grave malattia, figlio con cui aveva chiuso i rapporti 6 anni prima.

Nel 1998 ritornò in Italia e nel 2000 scrisse il suo primo libro libro intitoltato “Nel fango del dio pallone. Libro con cui Carlo Petrini raccontò in prima persona le realtà del calcio degli anni ’60 e ’70. Fu lui a denunciare apertamente l’uso del doping in quegli anni. Petrini scrisse di esservi ricorso più volte anche grazie alla la complicità dei medici sportivi. Ma è l’intero sistema del calcio di quegli anni che nel libro viene messo sotto accusa:  doping, partite truccate (con coinvolgimento di calciatori e società), pagamenti in nero, insomma una vera e propria “mafia calcistica”. In seguito Petrini pubblicò un altro libro dal titolo “Il calciatore suicidato”, dove indagò in prima persona sulla misteriosa morte di Donato Bergamini, calciatore del Cosenza, ritrovato morto nel 1989 sulla Statale 106, presso Roseto Capo Spulico.

Sono tanti i ricordi che ci ha lasciato Carlo Petrini, uomo che pur commettendo gravi errori nella sua vita, aveva “ripulito” la sua immagine, denunciando il marcio nel mondo del calcio di quegli anni.

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