Continua a far discutere la morte di Piermario Morosini, il centrocampista del Livorno deceduto in campo durante quel maledetto pomeriggio del 14 aprile scorso, quando il suo cuore smise di battere all’improvviso. Una morte che scosse tutto il mondo del calcio, e le cui immagini destarono profonda impressione. Da subito ci si era interrogati sulla dinamica dell’accaduto, su come fosse stato possibile che un ragazzo come Morosini morisse all’età di 25 anni rincorrendo un pallone da calcio. Nelle ore immediatamente successive al decesso, l’indice dei media fu puntato contro l’auto dei vigili urbani, la quale avrebbe bloccato l’ingresso sul terreno di gioco dell’ambulanza. Poi l’occhio del ciclone si spostò verso il mancato uso del defibrillatore (o quantomeno il suo utilizzo tardivo) da parte dei medici sociali dei rispettivi club.
Omicidio colposo Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che il sostituto procuratore Valentina D’Agostino vuole fare luce. Il primo passo è stato quello di mettere per iscritto nel registro degli indagati i nomi di Ernesto Sabatini (medico sociale del Delfino Pescara), Manlio Porcellini (medico sociale del Livorno ed il primo ad aver soccorso Piermario Morosini pochi attimi dopo la sua caduta a terra. Con loro è indagato anche il medico del 118 di Pescara, Vito Molfese, che durante Pescara-Livorno era in servizio presso lo stadio degli abruzzesi.
Tutto già scritto La notizia non deve destare grande stupore, dal momento che quest’ultima era già nell’aria da alcuni mesi. L’iscrizione nel registro degli indagati precede con ogni probabilità la richiesta di incidente probatorio davanti al Gip.
Malformazione congenita L’autopsia a cui era stato sottoposto Piermario Morosini il giorno dopo il decesso aveva rilevato una malformazione cardiaca congenita. Se confermata, le posizioni dei tre indagati per omicidio colposo verrebbero automaticamente archiviate dal Gip. Altrimenti, qualora venisse accertato che l’uso del defibrillatore avrebbe salvato la vita di Morosini, il Gip procederà al rinvio a giudizio dei tre indagati.