Trionfo canadese nella Discesa maschile dei Mondiali di Val d’Isere. La medaglia d’oro è andata, a sorpresa, a John Kucera (2:07.01), mai sul podio in carriera nella Libera, che ha sfruttato l’ottima visibilità per battere l’iridato del Super G Didier Cuche (+0.04) e l’altro svizzero Carlo Janka (+0.17). Male l’Austria, deludenti gli azzurri. Il migliore è Werner Heel, 7° (+1.20), poi Innerhofer, 10° (+1.61), Fill, 14° (+2.12) e Thanei 16° (+2.99).
Una gara finita subito, almeno per quanto riguarda il vertice della classifica, visto il pettorale di partenza di Kucera (il 2), ma che ha rischiato di provocare strascichi polemici destinati a proseguire fino al prossimo Mondiale. Colpa di una decisione contestata della giuria, che ha in un primo tempo accolto la richiesta del clan austriaco di far ripetere la prova a Michael Walchhofer, lasciato scattare dal cancelletto col numero 21, malgrado uno ‘start stop’ dovuto alla nebbia, e giunto al traguardo col 12esimo tempo. Decisione poi rivista due ore dopo la gara, con l’annullamento della manche-replay del campione del Mondo 2003.
Fatto sta che nel frattempo s’era scomodato addirittura l’elicottero di soccorso per riportare Walchhofer in partenza, così Kucera, Cuche e Janka sono stati costretti ad attendere oltre mezz’ora per avere la certezza del proprio risultato, viste le condizioni meteo nettamente migliorate prima della seconda discesa dell’austriaco.
La minaccia è stata tale non oltre il primo minuto di gara, poi il ritardo di Walchhofer è salito e al traguardo i medagliati hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Il dodicesimo posto è così diventato un nono, salvo poi tornare nuovamente un dodicesimo, vista la bagarre scatenata dalla prima decisione. Comunque sia, troppo poco per salvare il Wunderteam dal processo mediatico cui andrà incontro in patria dopo le 0 medaglie 0 portate a casa nelle due gare veloci maschili.
Non è andata meglio all’Italia. Le aspettative erano grandi, ancora di più dopo l’argento di Peter Fill nel Super G. Invece il medagliato di mercoledì è stato il peggiore dei tre big azzurri, malgrado abbia avuto in sorte la visibilità migliore. “Ho sbagliato un po’ dappertutto, sono andato lungo almeno 3-4 volte e non sono riuscito a fare velocità“. Analisi lucida, che spiega i perché di un 14esimo posto che lascia l’amaro in bocca, così come il settimo di Heel e il decimo di Innerhofer, delusissimo al traguardo, per una gara buttata via, a prescindere dalle condizioni meteo non ottimali.
Così Kucera – 14esimo a Wengen, miglior risultato stagionale in Discesa – ha potuto celebrare la giornata migliore della sua vita, sulla pista che alle Olimpiadi del ’92 aveva sorriso, ancora una volta a sorpresa, a Patrick Ortlieb.
fonte: sportmediaset