Sembrava una vera e propria favola calcistica, da ultimi arrivati alla competizione per aver vinto il titolo nazionale solo qualche giorno prima, i giapponesi del Kashima Antlers da Cenerentola del Mondiale per Club si stavano per trasformare in principessa se non fosse stato per Cristiano Ronaldo che ha deciso con la sua tripletta di spegnere tutti i sogni della compagine guidata da Mr Ishii.
La massima competizione per club organizzata dalla FIFA ha permesso però alla squadra nipponica di metter in mostra, dinanzi a tutto il mondo calcistico, alcuni calciatori davvero interessanti e talenti che potrebbero ben presto arrivare a calcare i panorami del football anche nel vecchio continente.
Veniamo quindi ad analizzare quei calciatori del Kashima che hanno “rubato l’occhio” nelle quattro gare disputate.
Il calciatore che certamente ha colpito più di tutti, vincitore anche del Pallone di Bronzo della competizione, è stato il centrocampista Gaku Shibasaki.
Centrocampista centrale, classe ’92, con spiccata abilità nell’impostare il gioco, Shibasaki vanta anche la gran duttilità nel sapersi adattare ad altri ruoli come quello del trequartista e se necessario anche da esterno. Ha un buon tiro dalla distanza e anche se non è il classico centrocampista goleador, nella finale del Mondiale per Club è stato in grado di realizzare una doppietta al Real Madrid. Vanta già anche tredici presenze in nazionale maggiore con tre reti segnate, per molti pare esser l’erede di Yasuhito Endo.
Nonostante i quattro gol subiti in finale, una nota di merito per tutto il torneo disputato va alla coppia di centrali difensivi Gen Shoji e Naomichi Ueda. Nato nel 1992 il primo, nel 1994 il secondo, Shoji e Ueda hanno dimostrato di essere una coppia ben affiatata, anche il talento immenso di Cristiano Ronaldo ha trovato difficoltà contro loro due. Ueda miscela in se forza fisica (1.86 per 77 kg) ad una buona velocità che gli permette di riuscire spesso a tenere il passo anche di attaccanti brevilinei. Insidioso anche nell’area avversaria per la sua abilità nel colpo di testa. Shoji ha mostrato ottimo senso della posizione ed una sicurezza nella marcatura dell’avversario.
Sulla fascia destra del Kashima hanno agito Daigo Nishi e Yasushi Endo, entrambi hanno disputato una gran competizione. Il terzino Nishi, classe ’89, ha percorso su e giù la per la sua zona del campo in maniera continua ed efficace in entrambe le fasi, Endo invece, di un anno più grande, ha anche messo in mostra una certa qualità, come si è potuto notare nel suo colpo di tacco geniale per il momentaneo 2-0 all’Atletico Nacional.
Due segnalazioni anche per l’attacco, senza dimenticare Mu Kanazaki che però era già conosciuto anche per la sua precedente esperienza europea con le maglie di Norimberga e Portimonense, Shoma Doi e Yuma Suzuki.
Doi, nato nel 1992, è parso un vero e proprio folletto dell’attacco, abile nell’uno contro uno, può coprire diversi ruoli dalla seconda punta in appoggio al centravanti, sino all’esterno sinistro in un tridente offensivo. Il suo nome resterà nella storia del calcio in quanto è stato lui a calciare il primo rigore assegnato con la tecnologia della VAR.
Yuma Suzuki ha dalla sua anche la giovane età. Nato il 26 aprile 1996, Suzuki ha avuto a disposizione pochi minuti ma ha saputo sfruttarli bene, gol da opportunista per sigillare il 3-0 nella semifinale e gran colpo di testa che ha centrato la traversa sfiorando così il possibile 3-3 nei supplementari contro il Real Madrid. Statistiche alla mano il giovane attaccante dei Kashima Antlers ha dimostrato di avere senso del gol e caratteristiche ideali per renderlo appetibile a diversi club europei.