Il Milan paga l’ennesimo errore di Robinho in fase realizzativa, e viene tradito dal calciatore simbolo, Zlatan Ibrahimovic, espulso a metà della ripresa. Il Napoli non riesce a creare grandi occasioni da rete, a parte quella di Cavani che però spreca mandando alto un colpo di testa da posizione favorevole.
Thiago Silva 6,5: con il passare degli anni è diventato una sicurezza. Ha preso ormai il posto di Nesta nella retroguardia rossonera, insuperabile per tutti. Non è un caso che i giocatori del Napoli riescano a costruire una sola palla gol in 90′ minuti di gara.
Mexes 6,5: titolare a causa dell’assenza di Nesta, riesce a farsi valere al centro della difesa. Unica pecca della gara il pasticcio che nel primo tempo ha dato l’occasione a Lavezzi di concludere facilmente a tu per tu con Abbiati, ma per fortuna del Milan il calciatore argentino fallisce l’aggancio decisivo.
Van Bommel 6,5: vince il ballottaggio per la maglia da titolare nei confronti del capitano Ambrosini e non delude. Giganteggia a centrocampo nonostante le difficoltà della partita, non si arrende fino al 90′. Autentico guerriero.
Seedorf 5: l’olandese è in un periodo di forma no, anche quest’oggi deludente e mai incisivo durante l’arco della partita, prima di essere sostituito da Ambrosini in seguito all’espulsione di Ibrahimovic. Si rende pericoloso solo in una circostanza, quando con un tiro da fuori sfiora la traversa della porta difesa da De Sanctis.
Ibrahimovic 4,5: entra in gara nervoso. Sembra avercela con il mondo intero. Alla fine del primo tempo sbotta dopo l’ennesimo cross sbagliato. Ad inizio ripresa parte con il piglio giusto e un De Sanctis strepitoso gli nega la gioia del gol. Pochi minuti più tardi perde la ragione colpendo con uno schiaffo Aronica. Espulsione e maxi squalifica in arrivo. La Juventus è a rischio.
Robinho 4: i primi 45′ minuti lo vedono protagonista di una prestazione fumosa, inconcludente, senza capo né coda. Al 50′ minuto del secondo tempo spreca l’inimmaginabile solo davanti a De Sanctis con tutto lo specchio della porta a disposizione. Sostituito da Maxi Lopez nel finale di gara, riceve il “caloroso saluto” da parte di San Siro, ormai stufo degli errori macroscopici dell’attaccante brasiliano.
De Sanctis 7: due miracoli del portiere azzurro salvano il risultato a San Siro del Napoli. L’intervento in tuffo sul tiro angolatissimo di Ibrahimovic nei primi minuti del secondo tempo e la parata al volo sulla conclusione difficilissima di Robinho nel finale di partita. Quanto basta per meritarsi la palma di migliore in campo.
Zuniga 6,5: il colombiano mette in grande apprensione Abate sulla corsia di destra dei padroni di casa, puntandolo ogni qualvolta si presenti l’occasione, stravincendo il duello con il terzino destro rossonero. Mazzarri azzecca la scelta di preferire il colombiano a Dossena.
Inler 6: subentra nel secondo tempo a Dzemaili, non demeritando. Si rende pericoloso anche in una circostanza con un tiro dalla distanza, ma la sua conclusione finisce lontana dallo specchio della porta difesa da Amelia.
Hamsik 6: senza infamia e senza lode la prestazione dello slovacco, uno degli uomini più attivi della truppa di Mazzarri in avvio di partita. Sua la prima conclusione in porta del match, con l’estremo difensore rossonero che respinge come può il violento tiro. Pregevole in alcuni scambi con gli altri due “tenori”. In ombra nel secondo tempo, quando il Milan prende in mano il pallino del gioco e cerca di vincere la partita nonostante l’inferiorità numerica.
Lavezzi 5,5: il Pocho è protagonista di qualche buona ripartenza nel primo tempo, ma anche di un mancato stop che avrebbe significato un’occasione da gol molto importante per i suoi compagni di squadra. Sparisce letteralmente nel secondo tempo.
Cavani 5,5: non è facile neanche per il Matador affrontare gente del calibro di Thiago Silva e del Mexes di oggi. Resta in ombra per quasi tutto il match. E’ però proprio al calciatore uruguaiano che capita l’occasione più limpida del Napoli nel secondo tempo, dopo che il Milan era restato in 10 uomini. Palla gol sprecata da Cavani, che solitamente da quella posizione inquadra la porta. Nonostante ciò riesce ad offrire una prestazione più che discreta.
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