Adesso che Balotelli è un giocatore del Milan in tanti si chiedono se la squadra di Allegri riuscirà o meno ad agguantare il terzo posto, attualmente occupato dalla Lazio. Per carità, ancora si aspetta l’annuncio ufficiale, che arriverà dopo le rituali visite mediche di questa mattina, ma si può già parlare di una nuova era in quel di Milanello. Il grande colpo del mercato è arrivato, nonostante le smentite, anche queste di rito, da parte di Adriano Galliani e del presidente, il quale crediamo si sia guadagnato un discreto 3-4% alle prossime elezioni (almeno così dicono gli esperti). Con l’acquisto di Balotelli il Milan guadagna sicuramente in termini tecnici, fattore da non sottovalutare qui in Italia (e non solo), dove spesso a fare la differenza nei novanta minuti non è un bicipite femorale più grosso ma un piede meno ruvido, come spesso se ne vedono invece da queste parti. Basterà al Milan avere lì davanti Balotelli per centrare il terzo posto in classifica, e raggiungere così la qualificazione alla prossima edizione della Champions League?
Arriva Balotelli, come ti cambio il Milan
In fatto di creste il Milan ci ha abituati fin troppo bene negli ultimi anni. Prima El Shaarawy, poi Niang, ora Balotelli, non si può dire che a Milanello l’acconciatura diventi un optional d’ora in avanti. E se ci pensiamo bene, questi tre attaccanti potrebbero giocare insieme dall’inizio, ora e sempre, almeno per una decina d’anni, sempre che a qualcuno di loro non ritorni in mente di essere stato da piccolo un tifoso dell’Inter: un precedente, anche illustre, c’è già d’altronde. Crediamo che non sia una follia ipotizzare un attacco a tre, con Supermario al centro, affiancato da Niang ed El Shaarawy, sebbene non sia da scartare nemmeno l’ex Caen al centro e Balotelli sulla fascia destra. Ovvio che il sacrificato, in ogni caso, sarebbe Giampaolo Pazzini, il quale non ha demeritato in questa prima parte di stagione se andiamo a leggere i gol fatti.
Se c’è un merito da attribuire ad Allegri, non è lo scudetto al primo anno, anche perché avversari fatichiamo a ricordarne, bensì la valorizzazione dei giovani. Fra tutti El Shaarawy, una delle più belle sorprese del Milan. Parlando del Faraone non possiamo non vedere diverse analogie con Niang, il cui impiego in queste ultime giornate ricorda da vicino quello riservato ad El Shaarawy la passata stagione. Tutto questo per dire che al momento l’ipotesi più realistica (che poi è anche la più suggestiva) rimane proprio il trio delle creste, con l’esclusione di Pazzini, Bojan e Robinho (sempre che quest’ultimo rimanga in rossonero).
Fatte le dovute proporzioni con le altre squadre, il Milan di Balotelli può davvero credere nella rimonta al terzo posto. Forse è azzardato paragonare il basket al calcio, ma se dobbiamo prendere un esempio di rimonta impossibile, fra l’altro proprio in questa stagione, allora non ci resta che strattonare la maglia di un certo Kobe Bryant (tifoso del Milan ndr) e dirgli: senti Kobe, ma non è che voi dei Lakers avete qualcosa in comune con il Milan di oggi? Che cosa ci risponderebbe? Qualcosa del tipo: noi siamo più vecchiotti e abbiamo meno capelli, però se ce la dovessimo fare noi, perché non dovrebbero farcela loro? Why not?