Alla scoperta dell’Anderlecht: Jovanovic l’esperto, Mbokani il bomber

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Dieumerci Mbokani, il bomber dell'Anderlecht | ©VIRGINIE LEFOUR/AFP/GettyImages

Domani il Milan di Allegri comincia la sua avventura in Champions League. L’esordio è fissato per le 20.45, a San Siro, con l’Anderlecht. I belgi sono i campioni in carica del proprio Paese, nel quale sono da anni i padroni incontrastati. Dal 1999 ad oggi hanno conquistato 7 scudetti. Quello vinto l’anno scorso è stato il 31 titolo, record della Jupiler Pro League, stagione nella quale l’Anderlecht ha chiuso la stagione regolare con 6 punti di vantaggio sul Brugge (con un ruolino di 20 vittorie, sette pareggi e tre sconfitte). In campo internazionale la squadra belga può vantare nel proprio palmares due Coppe delle Coppe, due Supercoppe Europee ed una Coppa Uefa (stagione ’82-83). Inutile ribadire che anche in campo internazionale l’Anderlecht fino ad oggi non ha avuto rivali.

Dal luglio scorso c’è un nuovo tecnico alla guida dei belgi, l’orange John van den Brom, nel 2011-2012 condottiero del Vitesse, che è riuscito a spingere a giocarsi i play-off per un posto in Europa League con una formazione sulla carta decisamente inferiore rispetto a tante altre avversarie più quotate (spiccavano le individualità di Alexander Buttner, neo acquisto del Manchester United, e il georgiano Giorgi Chanturia, in passato cercato anche dal Grifone del presidente Enrico Preziosi). Il nuovo tecnico però non ha convinto in questo avvio di campionato. L’Anderlecht è reduce da tre pareggi consecutivi (l’ultimo questo sabato a Lierse). Dopo sette giornate, i detentori del titolo si ritrovano al secondo posto in coabitazione con il Zulte-Waregem, distante 4 punti dalla vetta occupata dai rivali del Brugge. Anche la qualificazione alla Fase a gironi di Champions League non è stata particolarmente agevole per l’Anderlecht. Sconfitti a Cipri dal Limassol per 2-1, i belgi sono riusciti ad ottenere il pass per il turno successivo grazie al 2-0 tra le mura di casa del Constant Vanden Stock, incontro sbloccato soltanto a dieci minuti dal termine grazie alla rete del bomber congolese Mbokani (quattro reti per lui in questa Champions) e quella di Yakovenko quando mancava un solo giro di lancette al 90′.

Dieumerci Mbokani, il bomber dell’Anderlecht | ©VIRGINIE LEFOUR/AFP/GettyImages

L’Anderlecht di John van den Brom è solito schierarsi con un offensivo 4-4-2. L’uomo con maggiore spessore internazionale è senza dubbio il numero 11 Jovanovic, esterno di sinistra d’attacco ex Liverpool, dalla scorsa estate in forza ai belgi. Tra le altre cose proprio il serbo l’anno scorso fu vicino al trasferimento in rossonero. La punta centrale, colui che è deputato a centrare la porta avversaria, è però Mbokani, attaccante congolese classe ’85, in quest’avvio di stagione autore di 7 gol in 8 presenze complessive, sicuramente il giocatore più in forma del momento su cui il tecnico olandese può contare. In coppia con lui gioca il belga De Sutter, alto 192 cm e che può dire la sua nei calci piazzati, da sempre tallone d’Achille della difesa del Milan (a maggior ragione ora che Thiago Silva e Nesta non ci sono più). Sulla corsia di destra corre invece  Gillet, anche lui fisicamente prestante (187 cm) e con una buona esperienza alle spalle (18 presenze con la Nazionale del Belgio e dal 2008 tra le fila dell’Anderlecht). A centrocampo troviamo poi Kanu, altro gigante della squadra belga (190 cm per il brasiliano 24 enne), il quale nasce come esterno di sinistra ma che nelle ultime partite è stato schierato in mezzo al campo dove spesso e volentieri ha dato una mano al reparto offensivo (anche in termini di reti segnate, con 3 gol tra campionato e Champions). Anche la coppia dei centrali difensiva può rappresentare un pericolo costante nelle aeree, dal momento che Kouyate e Wasilewski superano il metro e novanta.

Va comunque sottolineato come la tradizione dell’Anderlecht in Coppa Campioni sia pressoché nulla. Attualmente occupa il 41° nel Ranking Uefa e può vantare due semifinali. Negli ultimi dieci anni il miglior risultato è stato il raggiungimento del secondo turno a gironi (stagione 2000-2001). L’ultima volta che il Milan ha incontrato i belgi ha poi vinto la Champions (2006-2007), l’ultima del club rossonero.

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