Il Pallonaro

Michela Franco, la “Guerriera” del Cuneo

Michela Franco | © Cuneo Calcio Femminile

Mediano di gran fisico, abile all’interdizione e al contrasto ma anche con la duttilità e l’abilità di potersi spostare dal centrocampo al centro della difesa. Questa è la descrizione del centrocampista del Cuneo Michela Franco. 

Michela, classe 1992, nativa di Ciriè in provincia di Torino, ha esordito in Serie A giovanissima, a 16 anni nel 2008 infatti ha disputato la prima gara nella massima serie con la maglia del Torino. Con i granata è rimasta sino al 2012. Poi ha giocato una stagione a Napoli, una al Riviera di Romagna e da quest’anno si è accasata alla neopromossa Cuneo. 

Nel giorno del suo 23° compleanno abbiamo avuto modo di poter scambiare qualche parola con lei per conoscerla meglio, dagli inizi all’attuale stagione, passando per le emozioni provate in maglia azzurra nei mondiali U-20 del 2012.

Come ti sei avvicinata al calcio? Come è nata la passione per questo sport?

E’ una passione nata in famiglia, mio padre ed i miei fratelli hanno giocato a calcio. C’è da dire che ho praticato danza sino a 10 anni poi ho fatto un provino per giocare a calcio e mi sono innamorata di questo sport.

C’è un calciatore che ti è stato d’ispirazione, quello che possiamo definire un tuo idolo?

Mi è sempre piaciuto Gattuso e mi piace molto anche Daniele De Rossi, per la grinta che mettono sul campo da gioco.

Veniamo all’esperienza del Mondiale U-20 del 2012 in Giappone, cosa ci puoi dire di quell’esperienza? Quali sono state le sensazioni che hai provato?

E’ stata un esperienza indimenticabile, giocare un mondiale a 20 anni non è da tutti. Purtroppo ho giocato solo due partite perchè poi mi sono infortunata. Comunque c’è stato tutto in quell’avventura, dalle sensazioni positive, all’adrenalina ma anche la paura di sbagliare. I giapponesi ci hanno accolto benissimo, ci chiedevano gli autografi, insomma posso dire che è stata l’esperienza più bella della mia vita.

Veniamo alle caratteristiche tecniche, qual è il tuo punto di forza, dove invece vorresti migliorare?

Come punto di forza certamente il fisico e la mentalità da guerriera. Dovrei migliorare invece nella velocità, palla al piede sono ancora troppo lenta.

C’è una calciatrice straniera con cui ti piacerebbe giocare?

L’attaccante del Brasile Marta.

Se tu potessi scegliere uno stadio in tutto il mondo in cui vorresti giocare, quale sceglieresti? 

Senza dubbio il Santiago Bernabeu.

Venendo all’attualità, il calcio italiano purtroppo quando attraversa i confini nazionali rimedia brutti risultati, cosa manca all’Italia per poter salire ai livelli delle altre nazioni?

Nell’ultimo raduno a Coverciano ho notato quanto è cambiata Raffaella Manieri, che gioca al Bayern Monaco, ha tutta un’altra mentalità, la mentalità da atleta. In Italia purtroppo mancano le strutture, mancano i soldi e manca anche la giusta mentalità.

Veniamo a questa stagione, dopo le esperienze a Napoli e Cervia, hai deciso di tornare in Piemonte, come mai hai optato per questa scelta?

Michela Franco | © Cuneo Calcio Femminile

Avevo l’esigenza di tornare vicino casa. A Napoli a causa d’infortuni ho giocato poco, poi dopo l’esperienza al Riviera di Romagna ho deciso di voler ritornare verso casa. C’è stata la possibilità di scegliere Cuneo, squadra neopromossa che mi ha dato nuovi stimoli, mi ha dato la possibilità di rimettermi in gioco, sono contenta della mia scelta.

Obiettivo di questa stagione per la matricola Cuneo?

Sicuramente cercare di stare dal quintultimo posto in su, insomma in Zona Playout. Siamo un gruppo giovane, con qualità ma che difetta di esperienza, in fondo con me ci sono solo altre due ragazze, Sodini e Belfanti, che hanno già esperienza in Serie A.

C’è tra le tue compagne di squadra una giovane che ha, secondo te, il talento per poter far bene in futuro?

Emma Errico, è una centrocampista classe 94 che ha buoni piedi, la mentalità giusta e la capacità di apprendere subito le indicazioni del mister.

Un’ultima domanda prima di salutarti, per quale motivo consiglieresti ai nostri lettori di seguire il calcio femminile?

Per appassionarsi a questo che è un calcio pulito, genuino. Un calcio che noi facciamo per passione.

 

 

 

 

 

 

 

 

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