Maxime Lestienne, un fiammingo per il volo del grifone

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Maxime Lestienne neo-acquisto del Genoa | Foto Twitter

 

Il colpo last minute del Genoa di Enrico Preziosi si chiama Maxime Lestienne, un giovane proveniente dal Club Bruges che si è imposto all’attenzione degli addetti ai lavori attraverso colpi di classe ed un sinistro veramente chirurgico. Il calcio belga non è conosciuto per la presenza nella sua serie, chiamata Jupiler Pro League, di campioni affermati e che appaiono sulle copertine dei giornali, tuttavia non si può non notare come il calcio belga sia cresciuto esponenzialmente fino all’ultimo mondiale in Brasile, dove con una Nazionale giovane ed inesperta è andato più avanti di Italia e Inghilterra.

Maxime Lestienne nasce nella cittadina fiamminga di Kortrijk il 17 giugno 1992 e cresce calcisticamente in una fucina di talenti, quella del Mousrcron che è anche una società sperimentale nel ricercare alternative tattiche in fase offensiva. Lestienne entra nella squadra Under 19 nel 2009 e si mette in luce grazie ad un ottimo dribbling naturale e ad una facilità di corsa con la palla al piede impressionante. Nel frattempo il progetto giovani messo in atto dalla Federazione belga mette i suoi frutti e Lestienne entra a far parte del gruppo nazionale dalla Under 15, segno che il ragazzo è visto come un predestinato.

Dal Mouscron a Club Bruges il passo è breve, le squadre della Jupiler Pro League sono incentivate e non hanno problemi a mandare in campo giovani senza aspettare per forza risultati importanti da subito, come accade in Italia per esempio. Cristoph Daum nella stagione 2010/11 lo vuole a Bruges ed il ragazzo di Kortrijk inizia a fare qualche apparizione affinando la sa posizione in campo. Inizia a migliorarsi come trequartista esterno, in grado di giocare su entrambe le fasce ed essere un’arma in più per la sua squadra. Tuttavia manca ancora di continuità.

Maxime Lestienne neo-acquisto del Genoa | Foto Twitter
Maxime Lestienne neo-acquisto del Genoa | Foto Twitter

L’esplosione arriva la stagione 2012/13 dove Maxime Lestienne in Jupiler Pro League ed i conseguenti play-off realizza 17 reti e 13 assist vincenti su 38 presenze. L’anno successivo si conferma mantenendo le cifre delle sue prestazioni e riportando il Club Bruges ai play-off. La stessa cosa avviene in Nazionale dove viene confermato fino all’Under 21.

Finalmente il calcio che conta si accorge del suo talento, ma a prendere il cartellino di Maxime Lestienne è un fondo d’investimento, che nei paesi esteri operano anche su risorse economico-sportive., il pregio di questo fatto è che per gli addetti ai lavori è una conferma delle buone prospettive del ragazzo, il difetto è che il prezzo del cartellino di Maxime Lestienne nel 2012 era già di sette milioni di euro, troppi per un ventenne. Oggi il valore di Lestienne in relazione alle sue ultime prestazioni è più abbordabile, 10 milioni di Euro.

Nella finestra di mercato corrente ci crede, prima il Milan che però non ha i liquidi per comprare il giocatore, poi l’Inter che però è imbavagliato dalla mancata cessione di Guarin ed infine s’insinua il Genoa che lo strappa alla concorrenza con una manovra lampo definita sul prestito con diritto di riscatto.

Maxime Lestienne non ha un fisico particolarmente potente, tuttavia è velocissimo e possiede un’agilità spaventosa. Alto 1 metro e 76, pesa 62 Kg. fattori fisici che gli permettono di essere sguizzante sulla fascia, ma la sua caratteristica più importante è il dribbling negli spazi stretti dove riesce a saltare l’uomo e a prendersi quel vantaggio di spazio che gli permette di crossare o di tirare in porta. Può giocare sia a destra che a sinistra, nel primo caso grazie al suo sinistro “magico” ed alla sua ottima visione della porta può calciare con potenti e precisi tiri a girare sul secondo palo, nel secondo caso può fare l’ala e fornire assist preziosi per le punte. Vediamolo all’opera in questo video:

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Maxime Lestienne a 22 anni si propone nel nostro calcio e lo fa in una squadra che assomiglia alla squadra della sua città il fortino di Kortrijk non è facile superarlo così come non è facile domare il “vecchio cuore rossoblù“, dal punto di vista ambientale si troverà bene riuscirà a farlo anche sul campo e sugli schemi di Gasperini?

 

 

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