Nella settimana di sosta dal campionato per lasciare spazio alla Nazionale, in casa Juventus i pochi rimasti a disposizione a Vinovo continuano a lavorare con mister Conte per rifinire la propria preparazione prima di calarsi nuovamente in clima campionato e Champions League, ormai alle porte. E’ un po’ come la quiete prima della tempesta, modificando il titolo della celebre poesia di Leopardi, che rende importanti questi giorni preparatori prima della sempre affascinante sfida di campionato contro l’Inter in programma sabato a San Siro, e della gara d’andata dei quarti di Champions League contro il Bayern Monaco di martedì 2 Aprile. In tal senso, Alessandro Matri – ritrovato protagonista dell’attacco juventino – parla degli obiettivi della squadra mettendo in testa quello più “a portata di mano”, ossia il campionato, per poi pensare al sogno più grande: “il primo obiettivo è il campionato, siamo partiti da favoriti e siamo in testa con nove punti di vantaggio. Abbiamo un buon margine ma prima dobbiamo assicurarci lo scudetto e poi col secondo obiettivo iniziamo a sognare”.
Sognare, appunto, è il termine adatto a proposito di una competizione che, per la Juventus, ha assunto troppo spesso i caratteri di una sorta di “tabù”, anche negli anni in cui all’organico bianconero non mancava nulla per competere con le tradizionali big d’Europa. E’ sempre mancato quel quid di fortuna ed esperienza che, in questi casi, fa la differenza. Nel caso della squadra di Conte, capace di compiere la straordinaria impresa di vincere lo scorso campionato e di dominare senza rivali quello in corso, non è consentito scoraggiarsi o avere timori reverenziali ma, al contrario, l’imperativo categorico resta quello di camminare a testa alta in Europa, con l’orgoglio di quanto mostrato finora e della credibilità continentale ricostruita e ritrovata, provando a lasciare ancora il segno, con il proprio gioco e la propria mentalità. Ovviamente, l’avversario Bayern Monaco è una di quelle montagne alte ed impervie da scalare, e la gara che si disputerà fra soli otto giorni è un match da brividi, ma non sarebbe giusto partire battuti in partenza. Per questo motivo, a chi gli chiede se la sfida ai tedeschi del Bayern Monaco vale come una finale, Alessandro Matri risponde in maniera pragmatica e concreta sottolineando che “vale un quarto di finale, perchè alla fine questo è”.
Si ridimensiona, così, almeno a parole la portata della sfida attribuendole il giusto peso pur considerando inevitabilmente la straordinaria forza e l’esperienza in questa competizione dell’avversaria, “una delle prime tre squadre in Europa”. La Juventus, però, deve trovare i giusti stimoli – e questi di certo non mancheranno – affidandosi alle sue doti caratteriali per cercare di giocarsela e, poi, “vinca il migliore”.
La vetrina europea sarà, dunque, un’importante banco di prova sia per la squadra bianconera che sta attraversando in queste due stagioni un percorso di crescita accellerato, sia per Alessandro Matri che solo in questa stagione ha conosciuto il sapore dei gol europei nella competizione più ambita e importante.
Un percorso importante anche sul piano personale, che Matri ha tutta l’intenzione di continuare, anche per provare a proiettarsi in ottica Nazionale italiana: “voglio dimostrare di avere delle qualità utili per far parte del progetto-Nazionale”.