Massimo Cellino, un presidente sempre al centro dell’attenzione

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Cellino, la vita di un presidente battagliero © Enrico Locci/Getty Images

Ehi, questa è la maxi storia di come la mia vita è cambiata, capovolta, sottosopra sia finita. Seduto su due piedi con te, ti parlerò di Massimo il presidente del Cagliari. Prendiamo spunto dalla sigla del telefilm “Willy, il Principe di Bel-Air” per raccontarvi la vita di Massimo Cellino, patron del Cagliari e attualmente nel carcere di Buoncammino con l’accusa di tentato peculato e falso ideologico. Una vita sempre al centro dell’attenzione, prima come gestore dell’azienda di famiglia (Sem Molini) e poi come presidente della società calcistica che rappresenta l’intera Sardegna. Vent’anni di presidenza ricchi di soddisfazione e qualche delusione, personaggio scomodo per molti per il suo modo battagliero di ottenere i suoi obiettivi. Ma non siamo qui a giudicare la sua innocenza o meno, per quello ci penserà la giustizia.

Sposato, padre di tre figli. Il 57enne imprenditore sardo ha causa del suo carattere piuttosto difficile si è ritrovato con tanti, forse troppi nemici, nel mondo del calcio e non…

Cellino, la vita di un presidente battagliero © Enrico Locci/Getty Images
Cellino, la vita di un presidente battagliero © Enrico Locci/Getty Images

Guai giudiziari – Che non sia un santo lo sanno pure i muri, visti i precedenti di Massimo Cellino, già accusato nel 1994 per truffa e peculato ai tempi in cui dirigeva ancora l’azienda di famiglia, e successivamente condannato per falso in bilancio e per illeciti su alcune operazioni di mercato (Fonseca al Napoli su tutti), ma da qui a definirlo “Capace di tutto e personaggio dalle spiccate capacità delinquenziali” ce ne vuole. Neanche fosse il peggior mafioso. Il Gip Casula, non soddisfatto, nell’Ordinanza definisce Cellino “capace di qualsiasi genere di sotterfugi pur di raggiungere i propri scopi”. Amen.

Carcere preventivo – E’ giusto sottolineare, per onor di cronaca, che il presidente Cellino al momento si trova in carcere preventivo, un modo per tutelarsi da eventuali fughe o peggio ancora dalla cancellazione di prove che potrebbero condannarlo definitivamente per falso ideologico e tentato peculato. L’accusa più grave è quella di aver costruito l’impianto, in parte con soldi pubblici.

Le intercettazioni

Massimo Cellino è stato incastrato da qualche intercettazione che dice tutto ma non dice nulla. Inizialmente spunta una chiacchierata con il patron della Lazio, Lotito, annunciandogli l’intenzione di costruire lo stadio in tubi innocenti per evitare la richiesta della concessione edilizia e procurandosi semplicemente un documento per l’autorizzazione al montaggio dei nuovi spalti.
La seconda intercettazione è con l’attuale capo ufficio stampa del club (in quel periodo direttore della sezione sport dell’Unione Sarda), Ivan Paone, nella quale si sfoga apertamente sui continui ostacoli sulla costruzione del nuovo impianto, lamentandosi successivamente degli elevati costi da lui sostenuti per costruire tutto in regola d’arte, con tanto di spese triplicate per accontentare le varie richieste degli enti preposti al controllo.
Nella terza intercettazione invece, il presidente sardo, spiegherebbe ad un anonimo “Dottore” il suo piano per evitare lo stop degli ambientalisti al montaggio dello stadio. Si parla di lavori da effettuare nel periodo di ferragosto in modo da approfittare delle ferie estive dei vari enti. Piano risultato inutile viste le varie problematiche avute durante tutta l’estate per il montaggio delle tribune.
In un’ultima (al momento) intercettazione, Cellino minaccerebbe un dirigente comunale, promettendogli guai pesanti se non avesse accelerato i tempi per la firma di alcune documentazioni necessarie per lo svolgimento dei lavori ad Is Arenas.

I tifosi del Cagliari Calcio stanno tutti (o quasi) dalla parte del Presidente Cellino. Dopo tante battaglie tra Sant’Elia, Elmas e Quartu sembrava aver regalato uno stadio vero alla squadra. E i continui stop di Prefetti, Guardia Forestale e quant’altro non hanno fatto altro che alimentare la crescita di una sorta di presidente-vittima delle istituzioni (capaci di chiudere due container prefabbricati di 2 mq (ad uso biglietteria), posti in un’area già cementificata, per questioni ambientali ancora poco chiare).

Ma soprattutto da cittadino sardo mi sorge un dubbio: la Guardia Forestale avrà lo stesso coraggio avuto con Cellino per bloccare la mega cementificazione progettata dal nuovo proprietario emiro della Costa Smeralda con investimenti pari al miliardo di euro? Chi vivrà vedrà…

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