Mascara il re degli eurogol

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Ancora una prodezza per lui. Scommettiamo che ci riprova domenica?

MascaraMascara c’ha preso gusto. Dopo il gol capolavoro da centrocampo nel derby a Palermo vinto per 4-0, domenica si è ripetuto ad Udine con un destro terrificante da 40 metri che ha portato un punto prezioso alla classifica del Catania (guarda l’eurogol). E’ da un pò di tempo ormai che nn si vedono gol in giro di così pregevole bellezza; ci vuole coraggio ad inventare cose del genere e lui ne ha da vendere provando sempre a sbalordire tutti.
Si sta dimostrando la vera rivelazione del campionato avendo segnato 9 reti in 27 partite e portando il Catania nelle zone tranquille della classifica.
E’ un giocatore molto esile, veloce e tecnico ma anche grintoso e tutto cuore; lo si vede molto spesso tornare nella sua metà campo cercando di rubare palloni all’avversario, li davanti si fa trovare sempre pronto e calcia molto bene le punizioni.
Il tecnico degli etnei Walter Zenga si gode la sua punta di diamante commentando la sua ultima prodezza: “Siamo abituati ai gol di Mascara dalla distanza. Ci prova e ci riesce anche in allenamento, siamo contenti per lui ma anche per noi”.
Nato a Caltagirone il 22 agosto del 1979 e cresciuto a Comiso dove iniziò a giocare con la squadra del suo paese. Lì fu notato da Emanuele Massari, allenatore delle giovanili del Ragusa, che lo prese nella sua squadra. Appena sedicenne, esordì nel Campionato Nazionale Dilettanti con gli iblei, mettendo insieme 29 presenze e 5 reti in 2 stagioni.
Nell’estate del 1997 passò alla Battipagliese in serie C1 e in 3 stagioni collezionò 10 reti in 48 partite ma la sua squadra retrocesse per ben 2 volte.  Malgrado il declassamento, l’allenatore dell’Avellino Aldo Ammazzalorso lo volle con sé dopo averlo incontrato in una partita contro la sua ex squadra, L’Aquila. Venne acquistato a parametro zero. L’allenatore italo-argentino iniziò a lavorare su di lui e lo fece giocare come centravanti. Lui giocò 29 partite e segnò 16 reti in C1, più 2 partite e 1 rete (l’unica dei suoi) negli spareggi per la B, persi contro il Catania. Al termine della stagione, gli è stato consegnato un Oscar del calcio siciliano a Vittoria.
Il presidente degli etnei Riccardo Gaucci diventò un ammiratore degli irpini, che riteneva un collettivo veloce, unito, ben organizzato e pieno di giovani talenti. Prese Ammazzalorso, seguito da altri tre giocatori. Mascara sarebbe stato il colpo di mercato, ma il calatino preferì salire di categoria passando prima alla Salernitana (con cui esordì in B il 26 agosto 2001 nel 2-0 contro la Sampdoria, segnando il suo primo gol), poi al Palermo. La sua esperienza rosanero fu poco fortunata: dopo un inizio strepitoso (alla sesta giornata era il secondo miglior cannoniere della categoria), un grave infortunio in amichevole contro la Nissa lo tenne fuori per mezza stagione e il secondo anno altri fastidi muscolari ne limitarono l’impiego.
Nel gennaio 2003 fu acquistato dal Genoa, dopo aver messo a segno 8 reti in 38 partite con i rosanero. Con i rossoblù continuò il periodo nero: al culmine di un anno travagliato, il Genoa retrocesse in Serie C1 (13 presenze e 2 gol per lui). I grifoni in estate vennero salvati grazie al “Caso Catania” ma non riuscirono a costruire una squadra competitiva.
Il 31 agosto 2003 passò al Catania, la squadra che lo aveva tanto cercato in passato. I tifosi lo soprannominarono affettuosamente Topolinik, per via dello scatto efficacissimo e per gli incisivi leggermente sporgenti, e ne apprezzarono l’attaccamento alla maglia. La sua stagione fu molto positiva: segnò 13 reti in 41 partite, risultando il capocannoniere (con Luis Oliveira) e il più presente in campo (con Guglielmo Stendardo) della sua squadra.
Con la smobilitazione della società rossazzurra, il presidente Gaucci portò a Perugia tutti i pezzi pregiati, tra cui anche Mascara, che aveva comunque dichiarato la sua volontà di rimanere in Sicilia. In Umbria, l’ala sinistra realizzò appena 4 reti in 37 partite, soffrendo la concorrenza in una rosa fin troppo ampia.
La radiazione dei grifoni biancorossi, nell’estate 2005, consentì a Mascara il rientro in Sicilia. Il ritorno in maglia rossazzurra fu aiutato anche all’opera di convincimento di Davide Baiocco, passato dal Perugia al Catania poco prima del suo compagno di squadra. Lui non deluse, contribuendo con 14 gol e ottime prestazioni alla promozione della squadra in Serie A, ottenuta il 28 maggio 2006. La sua partita più spettacolare fu quella contro il Mantova, in cui realizzò una tripletta. I tifosi gli attribuirono anche un soprannome altisonante, Mascarinho, accostamento forse azzardato al campione brasiliano Ronaldinho. Le ottime prestazioni gli valsero la vittoria del suo secondo Oscar del calcio siciliano.
L’esordio nella massima serie avvenne il 10 settembre contro il Cagliari. A Milano, contro l’Inter, segnò anche una rete spettacolare che portò all’illusorio vantaggio della sua squadra. Il resto del campionato fu però negativo: fu espulso tre volte nelle prime dodici giornate, giocò varie gare sottotono e fu afflitto da vari guai muscolari. In tutto giocò 28 partite segnando 6 reti.
La seconda stagione fu ancora più deludente: 4 reti in 35 presenze. Dopo la doppietta contro l’Udinese, rimase a digiuno di gol per il resto del campionato.
Nella stagione 2008-2009 ha segnato il gol della vittoria contro il Genoa, alla prima giornata di campionato. Il 16 novembre 2008 il Catania vince 3-2 contro il Torino grazie alla sua tripletta, la prima in serie A e la sua seconda in assoluto. Per il Catania è la 100° vittoria in Serie A. Il 1 Marzo della stessa stagione agonistica ha siglato, con uno spettacolare tiro al volo da centrocampo, il momentaneo 0 – 3 nello stadio dei rivali di sempre del Palermo, nello storico derby concluso poi sul risultato di 0 – 4 per gli etnei. Due giornate dopo è riuscito a riproporre una simile prodezza contro l’Udinese nella partita finita 1 – 1 con un tiro da 39 metri che si insacca sotto il sette alla sinistra di Emanuele Belardi.
A 30 anni per lui potrebbero aprirsi le porte della Nazionale; lui ci spera ma dichiara di pensare solo a fare gol per il Catania portandolo alla salvezza il prima possibile e, perchè no, anche ad un piazzamento in Europa magari passando dall’Intertoto.

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