Le statistiche ci parlano di 52 reti segnate in 119 presenze in Serie A di calcio femminile, un bottino di tutto rispetto sopratutto se riferito ad un’attaccante classe 1993.
Stiamo parlando di Marta Mason, attaccante del Mozzanica capolista in Serie A e capace di segnare già 7 reti nelle prime 9 giornate di campionato, Il Pallonaro come già accaduto con Orlandi e Matsubayashi del Firenze, con Martina Rosucci del Brescia e con il centrocampista della Res Roma, Riana Nainggolan, ha voluto scambiare due parole con la giovane attaccante per conoscere meglio come è nata la sua passione, quali sono le sue ambizioni ed i suoi obiettivi.
Come ti sei avvicinata al calcio? Come è nata in te la passione per questo sport?
Ho iniziato a giocare a 4 anni, mi è sempre piaciuto giocare sin da piccola, avevamo un campetto davanti casa nel quale giocavo con gli amici della via in cui vivevo. Un giorno è passato a vedermi il padre di un amico, che faceva l’allenatore dei pulcini e mi ha presa in squadra.
Hai un calciatore a cui t’ispiri o che hai visto come idolo, magari nel tuo stesso ruolo di attaccante?
Come idoli, essendo tifosa del Milan, ho senza dubbio Shevchenko anche per il suo modo di giocare e Kakà per il suo stile e per il tipo di persona.
Qual’è il tuo punto di forza o dove pensi di dover migliorare?
La mia caratteristica principale, è che sono un attaccante di forza fisica. Devo certamente migliorare per quanto riguarda il lato psicologico, mi lascio abbattere troppo facilmente. Vorrei migliorare anche dal punto di vista della corsa e della tenuta fisica.
Venendo all’attualità, hai segnato 7 gol in quest’inizio di campionato, quali sono le tue aspettative e quelle della tua squadra al momento prima in classifica?
L’obiettivo del gruppo è certamente quello di provare a stare sempre tra i primi posti della classifica per puntare allo scudetto. Questo è un campionato difficile, non ci sono solo 2 squadre a contenderselo come in passato, ma almeno 4 o 5 compagini quotate. Per questo è un campionato duro, bello e dove non c’è niente di scontato, ogni partita è difficile. Per quanto riguarda le aspettative personali vorrei raggiungere l’obiettivo del gruppo, lo scudetto, e di conseguenza raggiungere la nazionale. Tra l’altro sabato 20 dicembre c’è la sfida con il Brescia ed ho notato che qua a Mozzanica è molto sentito, molto più della sfida con l’Orobica.
Analizzando le rivali, quali ritieni più pericolose?
Brescia che è campione in carica, il Verona squadra forte e rinforzata, anche il Tavagnacco è forte così come Firenze che mi ha stupito molto, ho sempre “odiato” giocare su quel campo perchè hanno carica e cattiveria agonistica. Tra le sorprese anche la Res Roma.
Una calciatrice straniera con cui vorresti giocare?
Non ho avuto modo di affrontare avversarie straniere, non avendo ancora avuto modo di giocare in nazionale. Se posso dire un’italiana, direi Melania Gabbiadini. Invece se devo fare nomi di calciatrici straniere dico Ramona Bachmann e Lotta Schelin.
Come mai a tuo parere non si riesce a sviluppare un progetto intorno al calcio femminile in Italia?
Penso che il problema è la mancanza di volontà da parte delle istituzioni, se non c’è volontà, è inutile progettare. In Italia purtroppo abbiamo anche un numero molto basso di praticanti rispetto alle altre realtà europee.
Intanto ti ringraziamo per la cortesia e ti vogliamo porre un’ultima domanda. Perchè i nostri lettori dovrebbero seguire il calcio femminile?
Perchè è ancora, e spero per molto, un calcio pulito, sano e pieno di passione. Un calcio che non mette avanti, come accade con i colleghi maschi, notorietà e soldi.