Ennesima operazione per Beppe Marotta e soci che questa volta hanno battuto sul tempo anche la società regina nel talent scout e cioè l’Udinese soffiando alla società friulana la giovane e promettente punta brasiliana, classe 1994, Leo Bonatini.
È stato il responsabile del settore giovanile bianconero, Giovanni Rossi, attraverso un blitz direttamente in Brasile a chiudere repentinamente la trattativa scongiurando l’inserimento della famiglia Pozzo sempre attenta e vigile in tutto il mondo nella scoperta del grande talento.
La notizia per prima in Italia è stata rivelata da Gianluca Di Marzio, autorevolissima fonte di calcio mercato dell’emittente satellitare Sky, che ha dato già concluso l’affare. Andiamo allora a conoscere meglio Leonardo Bonatini Lonher Maia, meglio conosciuto come Léo Bonatini. Punta centrale di 185 centimetri, è stato tra i protagonisti del Brasile under 17, semifinalista al mondiale di categoria del 2011: quattro partite, due gol. Cresciuto nel sempre fertile vivaio del Cruzeiro, è stato ad un passo nel finire alla corte di Roberto Mancini finito nella trattativa con il Manchester City per portare a Belo Horizonte, l’attaccante paraguaiano, Roque Santa Cruz. Rapace dell’area di rigore, è un destro naturale molto bravo anche a far salire la squadra.
Un possibile grande colpo può essere allora quello messo a segno da Beppe Marotta che si è accaparrato la punta di riferimento della nazionale giovanile brasiliana, nelle prossime settimane la Juventus deciderà se far approdare subito in Italia il giocatore oppure lasciarlo un altro anno in Brasile.
Appare molto chiaro adesso la politica juventina nel fronteggiare l’avanzata dei club più ricchi al mondo, il talento va preso subito senza tentennamenti per far sì che possa crescere all’interno del proprio settore giovanile. Infatti mai come quest’anno la Vecchia Signora si è concentrata sui giovani talenti, sicuramente un esempio dell’evoluzione del calcio moderno e forse l’unica possibilità per poter competere quasi alla pari con i club europei letteralmente “drogati” dai soldi degli sceicchi.