La notizia era stata accennata nel mese di Gennaio, quando si era diffusa la notizia – poi fermamente smentita da parte dell’Agenzia delle Entrate – che grazie ad una sentenza della Corte di Cassazione non vi fosse più alcun conto in sospeso tra il Fisco italiano e Diego Armando Maradona, ed oggi si ha la conferma: El Pibe de Oro tornerà a Napoli, dopo otto anni dall’ultima apparizione che risale al lontano 2005, quando giunse a Napoli per la gara d’addio al calcio del suo ex compagno di squadra Ciro Ferrara. L’atterraggio sul suolo italiano è previsto alle 12.35 di oggi, all’aeroporto di Fiumicino, con il volo degli Emirates proveniente da Dubai, prima del trasferimento “verso Sud”, in direzione Vesuvio e, in particolare, la suite dell’Hotel Royal di Napoli. Una scelta non casuale, un luogo significativo, se non altro perchè gli permette di compiere una sorta di viaggio nella memoria, indietro nel tempo di ben ventinove anni, considerando che si tratta della stanza in cui trascorse la sua prima notte napoletana nel lontano 5 Luglio 1984 il giovane Diego Armando Maradona, prima di diventare il calciatore più amato e venerato di tutti i tempi in maglia partenopea. La sua permanenza a Napoli avrebbe dovuto portarlo anche al bagno di folla dello stadio San Paolo, il suo “tempio”, dove Venerdì sera alle 20.45 è il programma il match più atteso dell’anno, ossia lo scontro diretto per la corsa-scudetto fra Napoli e Juventus, ma tale circostanza pare poco probabile considerando che nel suo “programma di viaggio” dovrebbe essere prevista una visita al Comune di Napoli, una conferenza stampa e la ripartenza già nella serata di domani.
Sul suo viaggio napoletano, però, grava ancora l’incognita dei 40 milioni di euro di contenzioso con il Fisco italiano che, dunque, potrebbe essere ragione per cambiare idea all’ultimo minuto e rinunciare al viaggio, oppure potrebbe essere la ragione dell’ennesimo blitz della finanza sulle tracce di Maradona, pronta a sequestrare qualche bene in suo possesso, come già accaduto in passato con orologi di valore, anelli e orecchini, poi venduti all’asta. A tal proposito, però, sembra che il pericolo cartelle esattoriali questa volta sia un’ipotesi remota, anche perchè tutto ciò che gli doveva esser notificato è già in sua conoscenza.
Nonostante ciò, sussiste sempre qualche “timore” per Diego Armando Maradona ed il suo entourage ed, in tal senso, bisogna leggere il parere contrario dei suoi legali argentini al viaggio italiano, per evitare che simili episodi possano ripetersi, anche se stavolta Diego Armando Maradona sembra deciso a riabbracciare “la sua gente, la gente di Napoli che amo“ come lui stesso ha dichiarato.
Ovviamente, il gioco delle parti continuerà ancora, con Diego Armando Maradona che ama riconoscersi nel ruolo della vittima perseguitata da Equitalia e dall’Agenzia delle Entrate “senza che ne abbiano le prove” – secondo quanto sostiene lo stesso Maradona ed il suo team di avvocati italiani ed argentini – e, dall’altra parte, il Fisco italiano che non ci sta a far passare questo messaggio, documentando in maniera dettagliata quelle che sono state le mancanze dell’ex numero dieci argentino nei confronti dell’Erario.