Fallisce il sogno di Clemente Russo di poter vincere la medaglia d’oro nella categoria dei massimi, il pugile di Marcianise esce sconfitto per mano dell’ucraino Oleksandr Usyk in un match in cui il pugile azzurro ha dato veramente tutto e non ha assolutamente nulla da rimproverarsi.
Semplicemente più forte il pugile ucraino che non è mai andato in difficoltà per tutta la durata del torneo olimpico e solamente Russo è riuscito a mettere in crisi il campione del Mondo di Baku 2011.
Infatti “Tatanka” inizia il match in maniera esemplare, tiene bene la distanza piazzando i colpi al momento giusto con l’ucraino che perde la sua solita calma denunciando anche qualche cenno di nervosismo. Il primo round finisce 3-1 per Russo che però, come contro Mammadov in semifinale, entra in seria difficoltà nel corso del secondo round. Usyk parte all’attacco sin da subito mettendo al tappeto Russoche riesce a mascherare benissimo il colpo fingendo una scivolata sul ring ed evitando il conteggio dell’arbitro.
Clemente non si arrende, reagisce ai colpi dell’ucraino riuscendo a chiudere il round sotto 7-5 ma pari nel punteggio totale. Purtroppo però, il cambio di marcia mostrato in semifinale non avviene contro Usyk che inizia a doppiare benissimo i colpi dalla corta distanza disorientando Russo che mette qualche colpo ma finisce letteralmente la benzina quando ancora c’e’ ancora un minuto dalla fine del match, consegnandosi all’avversario che chiude meritatamente con il punteggio finale di 14-11.
Comunque un grazie sincero a Clemente Russo che regala alla boxe italiana, e soprattutto allo sport italiano, il secondo argento consecutivo nella boxe ed in una delle categorie più prestigiose.
Il sogno d’oro per il pugilato italiano non è comunque finito, l’ultimo giorno olimpico ci regalerà infatti la finale dei supermassimi dove il campione olimpico Roberto Cammarelle cercherà di difendere il titolo contro il padrone di casa Anthony Joshua in un match dove l’azzurro è chiamato ad una vera e propria impresa considerata la voglia matta dei giudici di regalare un oro alla Gran Bretagna.