L’Inter pareggia 1 a 1 contro la Roma e si qualifica di diritto alla finale di Coppa Italia in programma il 29 maggio all’Olimpico contro il Palermo. Leonardo non nasconde la felicità, mentre per Montella e Montali c’è un pizzico di amarezza per non aver saputo cogliere l’occasione e riuscire a battere i nerazzurri nella loro ‘tana’.
Ecco alcune delle dichiarazioni più importanti dei due tecnici nel post partita ai microfoni Rai.
INTER: LEONARDO
Il tecnico interista che con questa partita conquista la sua prima finale da allenatore è davvero pieno di gioia: “E’ stata una partita difficile da prendere, un primo tempo a ritmi bassi fatto di studio e prudenza, mentre nella ripresa abbiamo alzato il baricentro creando di più e arrivando al gol. Poi è normale che la Roma abbia attaccato tanto da trovare il pareggio, ci può stare in una semifinale di soffrire nel finale. Io penso ai risultati, questo gruppo ha fatto quattro mesi e mezzo di grandissimo sacrificio, siamo stati penalizzati al massimo in campionato ed in Champions ma la squadra non è mai mancata, adesso vogliamo chiudere bene. Ora sento che parlate di Eto’o difensivo alla Mourinho, però una settimana fa si parlava di una squadra troppo offensiva, adesso mi si dice di essere un difensivista, scherzo su questo discorso ma sapete che dentro sono un brasiliano, mi piace una squadra che faccia tre o quattro gol a partita ma ovviamente bisogna cercare di prenderne meno possibile. Eto’o ha capito il momento di bisogno ed oggi come tante altre volte ha dato una mano, ha fatto una stagione straordinaria, superba, ma detto questo devo dire che tutti questi ragazzi meritano la finale per un impegno che mai è mancato.
FUTURO- Al momento dopo le dichiarazioni di Moratti nel prepartita che suonano come una conferma totale per la prossima stagione su Leonardo, il tecnico brasiliano aggiunge il suo punto di vista sul suo futuro: “Dubbi su di me? Io non ne ho mai avuti, ma ormai dall’esterno gli allenatori sono sempre nel mirino, anche perché tutto è molto passionale e cercherò sempre di mantenere un rapporto con Moratti come lo ho adesso, perché è una persona che ha un gran senso del rispetto, c’è complicità e chiarezza in ogni momento con il presidente, da quando abbiamo preso questa scelta difficile, non ho mai avuto dubbi su quello che poteva succedere, anche se detto queste si pensa ai risultati e sono decisivi, lo sappiamo”.
GATTUSO– Ancora una volta invitato dai giornalisti a rispondere all’episodio che lo lega al centrocampista rossonero, Leonardo commenta: “Rimango male per essere coinvolto in delle cose che considero fuori luogo, però ho fatto un comunicato perché non c’era la conferenza stampa. Ho posto due domande a Gattuso, non ho avuto una risposta alla domanda in cui chiedevo le verità di Gattuso e poi l’altra era la posizione del Milan, ma da quello che ho letto preferisco non commentare, ognuno ha il suo stile, lo rispetto. Ora però non voglio più parlarne, voglio che tutto questo finisca”.
L’amarezza di Vincenzo Montella è evidente, ma il tecnico giallorosso ammette come gli infortuni e le squalifiche abbiano penalizzato la sua squadra in questa doppia sfida: “Avremmo potuto fare meglio, però avevo tre giocatori non in buone condizioni e due squalificati, però la squadra ha cercato di vincere fino alla fine sul campo di una squadra forte. L’arbitro? Non parlo mai degli arbitri e non lo faccio neanche oggi.
JEREMY MENEZ– Sulla scelta del francese, visto il rapporto tra i due non proprio idilliaco, Montella aggiunge: “Menez? Io non do possibilità a nessuno, metto in campo chi penso sia utile alla squadra. Con me lui ha giocato tanto, si è impegnato per quanto possibile con il suo atteggiamento, ha provato a dare il massimo e secondo me ha fatto il suo. Credo che nella sua testa lui sappia di essersi impegnato al 100%, anche se non so se per la squadra è abbastanza.
SFORTUNA- Il fattore decisivo secondo il tecnico giallorosso è stata proprio la mancanza di fortuna da parte della sua sqaudra: “Non so dire se è passata la squadra migliore, credo che la Roma nei 180 minuti non abbia demeritato. Purtroppo nel calcio la fortuna conta, però ci abbiamo provato fino in fondo a passare il turno ed è un aspetto da valutare. Forse potevamo alzare i ritmi un po’ prima, ma non abbiamo avuto la forza e di più non potevamo fare. Sono contento di come la squadra si sia espressa in tutti i sensi.” Infine le ultime parole sono per il giovane Caprari: “ È un ragazzo che non ha 18 anni, però ha qualità e gioca con coraggio. Mi auguro che non si monti la testa e che gli altri non gli facciano montare la testa”