Le interviste del dopo gara ai protagonisti di Juventus – Atalanta terminata 2-1
Zaccheroni: “Il nostro obiettivo principale oggi era reagire a un momento così brutto, e aggrappandoci alla forza dei nervi l’abbiamo fatto, portando a casa i 3 punti. In linea generale, anche non dobbiamo cercare alibi, molti dei nostri problemi nascono dalla pessima condizione fisica di cui la squadra risente fin da quando sono arrivato alla Juve: e non parlo soltanto dei nove indisponibili di cui, per esempio, ho dovuto fare a meno oggi, ma anche del fatto che, di conseguenza, chi rientra dopo un periodo di infortunio è costretto a giocarle tutte, magari quattro o cinque nell’arco di sole due settimane, senza potersi fermare. Tutti parlano di quanta difficoltà agli impegni di campionato crei la Champions League, ma non dimentichiamoci che è l’Europa League la competizione che non lascia nemmeno una settimana di riposo quando ci si gioca il turno, a differenza della Champions stessa”.
Zebina: “L’aggressione da me subita è senza dubbio di stampo razzistico. Vivo in Italia da tanti anni, e vorrei rimanerci, perché non è un paese più razzista di altri; anche nazioni come Francia e Stati Uniti hanno di questi problemi, non è una questione soltanto italiana, credo però che da parte delle istituzioni, sportive e non, sarebbe importante giungessero maggiori segnali di condanna nei confronti di fatti così gravi. Io poi per carattere sono irruento: altri miei compagni evitano di rispondere a tono, io non riesco a essere sempre così distaccato. Io voglio rimanere alla Juve, ma mi rimetto alle decisioni della società: partirò solo se saranno loro a volerlo e a chiederlo”.