Finirà domenica con Juventus-Napoli, la carriera di Ezequiel Lavezzi in azzurro. Ad annunciarlo è stato Ernesto Bronzetti (procuratore Fifa), ad una emittente radiofonica proprio nella giornata di ieri. Lavezzi lascerà quindi il Napoli. Sii attende solo l’ufficialità, la quale potrebbe arrivare già domenica sera dopo la finale di Coppa Italia contro la Juventus.
Se prima, il futuro dell’attaccante argentino pareva essere colorato di neroazzurro, lo stesso Bronzetti ha smentito l’ipotesi Inter in maniera drastica e decisa. Non sarà la compagine milanese la prossima squadra di Lavezzi dunque. Sulle tracce del numero 22 napoletano si sono mosse diverse società. Già dalla scorsa stagione il Manchester City, fece un sondaggio per valutare l’acquisizione del cartellino del “Pocho“, risultando però un interessamento superficiale e mai concreto, di fatto non se ne fece nulla. Nelle ultime ore c’è stato anche un leggero interessamento del Manchester United, ma anche qui non pare esserci nulla di concreto. Ecco allora avanzare solidamente la candidatura del Psg.
Lo stesso Ernesto Bronzetti ha scosso l’ambiente del calciomercato dichiarando che Ezequiel Lavezzi la prossima stagione giocherà sicuramente nel Psg di Carletto Ancelotti. Nessuna titubanza da parte dell’agente Fifa nelle sue dichiarazioni. E’ chiaro quindi che l’affare sia vicino alla conclusione. Non si conoscono ancora le cifre. La clausola rescissoria del “Pocho ” si aggira intorno ai 30 milioni di euro.
Il Psg potrebbe ricoprire interamente il costo della clausola, assicurandosi così le prestazioni dell’attaccante argentino senza margini di trattativa con la dirigenza partenopea. Per quel che riguarda il contratto di Lavezzi, non si conoscono ancora le cifre ufficiali, ma secondo alcuni rumors si parla di un contratto quadriennale da oltre 6 milioni a stagione, più eventuali bonus. Non ci sorprenderebbe se le cifre del contratto risulterebbero ancor più faraoniche, basti pensare che la dirigenza francese ha offerto 12 milioni di euro netti a stagione a Kakà, pur di convincerlo ad abbandonare Madrid e sposare il progetto francese.