Juventus-Roma non verrà ricordata solamente come un’ entusiasmante partita di calcio, terminata con un secco 4-0 per i bianconeri. Juventus Roma entrerà negli annali anche per l’ ennesimo episodio “antisportivo”, che ha come protagonisti Lamela e Lichtsteiner.
Durante le fasi finali di gara, con la Juve in netto vantaggio per 4-0 e in pieno controllo del match, il terzino svizzero Lichtsteiner, ex Lazio, quindi forse in clima derby, segnala il risultato della gara al calciatore argentino, mostrandoglielo con le dita della mano: ” 4-0 fai silenzio”. Sfottò non apprezzato da Lamela, che avvicinandosi rapidamente al terzino bianconero, lo catechizza con uno sputo, sfuggito agli occhi dell’ arbitro. Se da una parte Lichtsteiner avrebbe fatto più bella figura a tenere le “mani in tasca”, è anche vero che lo sputo del calciatore argentino non ha alcuna attenuante. Lo sputo è considerato dal regolamento come “condotta violenta di gara”, quindi Lamela, una volta accertato il fatto con la prova tv, rischia una squalifica di 3 giornate.
Ma perchè ci si ostina ad avere questi atteggiamenti? I calciatori dovrebbero ricordare che sono un esempio per molti bambini, adolescenti, che crescono alimentando la loro passione per il calcio dinanzi alla tv. Rendersi protagonisti di questi episodi non si aiuta di certo ad educare i ragazzi al senso civico dello sport. Se da una parte lo sfottò, seppur antipatico, può essere scusato, dall’ altra, il gesto dello sputo è un atteggiamento da condannare a prescindere, poichè è uno degli atteggiamenti più “vergognosi” che possano esistere sia a livello umano, sia a livello sportivo.
Certo, sarebbe opportuno che anche le provocazioni venissero bandite sul terreno di gioco. Bisogna sempre ricordarsi che lo sport è un chiaro insegnamento di vita per molti bambini e adolescenti, ed è per questo che dai professionisti, ci si aspetta massima educazione e collaborazione.
E’ anche vero però, che il calcio è uno sport “maschio”, il quale vive quotidianamente di sfottò tra le varie tifoserie, quindi alcuni episodi, come quello di ieri di Licthsteiner o come quello del 2004 di Totti, ci possono anche stare, ma sempre e comunque dentro i limiti e rispettando il senso etico dello sport.
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