Il Pallonaro

La Juventus in silenzio stampa: “parlino gli episodi”

In queste occasioni, in cui la rabbia ed il rammarico per il risultato pieno non raggiunto sono i sentimenti predominanti, rimanere lucidi può essere difficile. Lo disse lo stesso Antonio Conte, dopo il suo sfogo seguito al pareggio fra Parma e Juventus, che gli aveva lasciato troppo amaro in bocca per come era maturato. Errori arbitrali, sviste, polemiche: cui seguirono ulteriori polemiche, critiche, attacchi frontali, non serenità.

Ed ancora, la super sfida Milan-Juventus a San Siro terminata con un pareggio e tante polemiche, sospetti e veleni, non contribuì a rasserenare il clima, ma, al contrario, portò ad un muro contro muro, con gli episodi del gol annullato a Muntari e del gol negato a Matri riproposti alla moviola da ogni angolazione possibile ed immaginabile.

Da allora, però, la Juventus sembra aver perso la serenità in campo, malata di “pareggite” come si è detto, troppo nervosa. A torto o a ragione? Il punto focale è questo sicuramente: può essere preferebile “buttare acqua sul fuoco” come si suol dire, per dare maggiore tranquillità allo spogliatoio e non caricare i giocatori di eccessive responsabilità, soprattutto considerando che non tutto il gruppo bianconero vanta grande esperienza in termini di stagioni al vertice e, dunque, potrebbe patire l’eccessiva pressione.

La partita della Juventus contro il Genoa | © Gabriele Maltinti/Getty Images

Il problema principale della Juventus, dunque, non sono gli arbitraggi ma sono i gol che non arrivano, nonostante un gioco ben manovrato, armonico e dinamico; nonostante un grande cuore che consente di sopperire alle diffocoltà ed agli infortuni, riuscendo ad assemblare una difesa solida anche nell’assoluta emergenza, con l’inedita coppia di centrali difensivi Caceres-Vidal, che non ha comunque sfigurato affatto. Se la difesa continua ad esser solida, dunque, il problema principale, è la difficoltà realizzativa, quel cinismo in zona gol che consenta di concretizzare la generosità mostrata, anche se i tre pali colpiti oggi contro il Genoa fanno pensare ad una sfortuna nera, che fa la sua parte. Difficoltà eccessive, però, mostrate soprattutto contro le piccole squadre, contro le quali la Juventus pare trovarsi in un limbo dantesco, impantanandosi su se stessa, senza vincere nè perdere: un passetto alla volta, però, non si va molto lontano, questo è certo.

I problemi della Juventus, dunque, sono prettamente legati alle questioni “di campo”, ed Antonio Conte lo sa bene: un allenatore sempre “sul pezzo” come lui non può sottovalutare i segnali che gli giungono sempre più insistentemente. Tuttavia, sarebbe sbagliato non considerare affatto il fattore arbitrale, facendo finta che l’errore compiuto sia stato irrilevante ai fini del risultato. Il gol annullato a Pepe (regolare) contro il Genoa avrebbe potuto portare i tre punti alla squadra bianconera, evitando l’allungo del Milan in classifica. Il condizionale, naturalmente, è d’obbligo, ma in una gara letteralmente “comandata” dal club bianconero viene da pensare che, se il vantaggio fosse arrivato, avrebbe portato, poi, la vittoria: l’episodio in questione era un fuorigioco sicuramente difficile da interpretare, ma che, proprio perchè tanto dubbio, non avrebbe dovuto esser fischiato, perlomeno attenendosi alle indicazioni ufficiali dei vertici arbitrali, che in questi casi raccomandano “nel dubbio, lasciar correre”.

Così non è stato, ancora una volta, e la Juventus quest’ oggi ha deciso di reagire con il silenzio stampa, affinchè siano “solo gli episodi a parlare”, come recita il comunicato ufficiale emesso. Il silenzio è una forma civile di protesta e, soprattutto, lascia il tempo per riflettere: in un momento tanto delicato della stagione, sarebbe bene che tutti compissero una profonda riflessione, classe arbitrale compresa.

 

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