Quando fece il suo arrivo alla Juventus Beppe Marotta giustamente non parlò di rivoluzione juventina ma di una evoluzione che doveva portare il nucleo bianconero, in tempi brevi, ai vertici sia nazionali che internazionali.
Alle parole tuttavia non seguirono i fatti in quanto la campagna acquisti stagione 2010/2011 risultò una vera e propria rivoluzione con 14 nuovi giocatori cosa mai successa in più di 100 anni di storia bianconera acquisti che, a conti fatti, fecero di una evoluzione una vera e propria involuzione.
Adesso la Juventus si trova davanti un Direttore Generale che utilizza simili esternazioni: Con il tecnico abbiamo un impegno biennale: per applicazione e professionalità, è considerato da tutti noi in termini positivi . Bisognava restituire uno spirito di gruppo alla Juve e lo ha fatto molto bene. La controprova l’abbiamo avuta con la Roma: abbiamo visto giocatori anche poco utilizzati coinvolti emotivamente nella costruzione della vittoria. Alla fine sono mancati 4-5 punti in classifica, non di più. Oggi il nostro allenatore è Delneri. Giusto poi ipotizzare scenari diversi, ma il calcio è materia affidata spesso alla sorte”.
Ed ancora, sugli obiettivi: “Non è un mistero che su Bastos puntiamo. C’è il problema del posto da extracomunitario…”.”Tutto sarà legato anche a quanto si rafforzeranno i competitors, ma siamo la Juve e dobbiamo per storia avere un obiettivo di altissimo livello. Scudetto o Champions”.
E’ comunque alquanto singolare che un Direttore Generale possa giudicare la sorte come elemento essenziale per una conclusione positiva o negativa di una stagione, sul fatto che manchino 4-5 punti alla Juve denota come l’ obiettivo del buon Marotta non è mai stato lo scudetto ma arrivare al quarto posto e per quanto riguarda gli obiettivi stagionali non si è mai visto che devono essere individuati in base a quanto si rafforzino le altre squadre ma d’ altronde, con Bastos, Menez e compagnia bella sicuramente per la terza stella si dovrà aspettare molto ma molto tempo ancora.