Una polemica che va avanti da settimane, da quando cioè la Juventus, vincendo a Palermo e sorpassando il Milan, ha cominciato a sentire lo scudetto vicino. Il trentesimo per alcuni, il ventottesimo per altri. Un dettaglio di non poco conto, specie per i tifosi bianconeri, ma a quanto pare anche per il presidente Federale Giancarlo Abete. A differenza da quanto dichiarato pochi giorni fa il presidente del Coni Gianni Petrucci, il quale aveva avallato la proposta del presidente della Juventus riguardo all’inserimento della terza stella, presumibilmente all’interno del logo societario, arriva il pronto intervento di Abete che alla Rai risponde in maniera decisa sull’argomento.
“Gli scudetti della Juventus sono 28 – tuona il presidente della Figc -. Sono quelli che sono stati sanciti da una decisione di un organo di giustizia esterno alla Federcalcio operante presso il Coni e sono 28, come ha detto Blatter nella sua lettera alla Juventus. Ognuno pensa di avere la giustizia sostanziale al proprio interno. C’è una decisione della giustizia dello sport e quella va rispettata. Non è una trattativa tra sentimenti, che comprendo, non è quello che uno sente nel cuore. Del Piero lo diceva e ricordava di sentire nel cuore 30 scudetti. Gli scudetti sono 28 e su questo versante non può esserci una discussione, da parte di quei giocatori che sono andati in B e hanno ripreso un discorso nel 2006 è comprensibile questa presa di posizione sui 30 titoli”.
Anche sulla terza stella Abete è inflessibile. “Se parliamo di mettere sulla maglia la terza stella classica per ogni dieci titoli – afferma – questo non è possibile, se poi saranno individuate altre soluzioni nel logo o nel sogno o nel disegno, saranno valutate da chi di dovere. Le tre stelle classiche legate al riconoscimento di dieci titoli vinti tra l’altro sono il frutto di una iniziativa partita allora dalla Juventus”.
Proprio in questi giorni tra l’altro la Juventus sta lavorando anche per inserire il numero trenta e le stelle nella sale del museo della Juventus, lo J Museum, che verrà inaugurato giovedì. Abete, invitato a partecipare all’iniziativa, non sarà presente, proprio per evitare discussioni, e probabilmente anche i fischi, derivanti dalle sue dichiarazioni.