Senza la sosta forse la Juventus sarebbe arrivata al match del Bentegodi contro il Chievo con altro piglio e avrebbe dato una definitiva svolta al campionato, invece gli impegni delle nazionali hanno privato Antonio Conte di tanti elementi non riuscendo a preparare la partita al meglio racimolando l’ennesimo pareggino con il sapore di sconfitta. Il campionato della Juventus sino al momento è senza dubbio positivo ma i punti lasciati per strada contro le cosidette “medio-piccole” a fine stagione potrebbero rivelarsi un macigno pesante per le ambizioni e i sogni di vittoria. Dopo 7 giornate è possibile tracciare i primi bilanci e seppur non definitivi possono dare indicazioni su dove intervenire nel mercato invernale. Proviamo ad analazzare i pregi e difetti dell’undici di Antonio Conte. La Juve funziona in difesa. Le paure di inizio stagione per una difesa non rinforzata a dovere e un centrocampo poco coperto si sono rivelate infondate. I bianconeri difficilmente prendono gol e permettono azioni pulite agli avversari, il centrocampo fa filtro ed è spesso pericolosa con le incursioni di Marchisio e Vidal tutto poi passa dai piedi sapienti di Pirlo. La Juve non va sulle fasce ed è sterile in attacco. Antonio Conte non voleva top player ma “bass player” il problema però è che molto del suo gioco si sviluppa sugli esterni e nostante in estate ne siano arrivati tanti il solo Pepe sembra essersi calato nella parte. Elia, quello che doveva esser il fiore all’occhiello, al momento è un oggetto misterioso, Giaccherini non è continuo e con Estigarribia e Krasic sembrano esserci gravi problemi di comunicazione. Il biondo serbo smarritosi a metà della passata stagione si trascina dietro tantissimi limiti caratteriali e tattici che ne condizionano il rendimento trascinandolo perennemente fuori dal gioco del tecnico. Estigarribia lanciato per la prima volta nella mischia a Verona ha risposto con la stessa incredulità di Krasic (nella partita con il Siena) ai dettami di Conte non incidendo poi sulla partita. Insomma il punto di forza del gioco di Conte sembra esser adesso un limite della Juvetus al pari del poco utilizzo degli attaccanti in rosa sacrificati appunto dalla perenne ricerca del gioco sugli esterni. La Juve resta prima in classifica e il bicchiere è sicuramente mezzo pieno ma prima che sia troppo tardi urge un nuovo step.