Con il passare dei giorni prende sempre più corpo la fisionomia della squadra di Corso Galileo Ferraris, con Antonio Conte che ha ottenuto dei risultati grazie al suo sfogo della scorsa settimana sull’acquisto dei giocatori giusti al posto giusto. Ecco quello che in fondo era mancato alla Juventus del dopo Ranieri, un allenatore che sappia imporre le proprie idee nei confronti di una dirigenza che se lasciata a ruota libera dimostra di essere alquanto impreparata. Il povero Ferrara prima e Delneri poi hanno acconsentito a campagna acquisti indecorose, senza un minimo di parvenza logico – tattica e come al solito, a farne le spese, sono stati loro anche se, nel caso di Gigi Delneri, il buon tecnico di Aquileia ha dato sicuramente una forte mano al suo esonero. Servivano i terzini ed i terzini sono arrivati (Ziegler e Lichsteiner) anche se il cartellino di 10 milioni dell’ex Lazio è sembrato alquanto eccessivo; Occorreva un epurazione a centrocampo, quindi via Melo e Sissoko e dentro Pirlo e Vidal; serviva maggiore esperienza in difesa ed ecco l’arrivo Diego Lugano, fresco vincitore della Coppa America con il suo Uruguay. Ma è in attacco che il buon Marotta ha denotato tutta la sua poca attitudine a dirigere un mercato di una grande squadra: obiettivi conosciuti dalla concorrenza da tempo (vedi Tevez, Aguero e Giuseppe Rossi) e porte chiuse in faccia a go go come se a trattare ci fosse una provinciale qualsiasi.