L’urna di Nyon ha deciso, sarà Juve-Monaco nei quarti di finale di Champions League. Sorteggio più che positivo per la squadra di Allegri: andata il 14 aprile allo Juventus Stadium e ritorno il 22 a Monaco. La squadra francese attualmente si trova al quarto posto nel proprio campionato dietro Lione, Marsiglia e Psg; in Champions la squadra allenata da Jardim ha vinto il proprio girone che comprendeva Benfica, Bayer Leverkusen e Zenit; le individualità più significative sono rappresentate da Berbatov e Moutinho più dei giovani talenti molto interessanti come Carrasco, Bernardo Silva, Kondogbia e Martial.
Il modulo di gioco a cui si è affidato il tecnico Jardim è il 4-2-3-1: Berbatov è il punto di riferimento offensivo, giocatore che nonostante l’età non più freschissima,34 anni, ha dalla sua una notevole esperienza a livello europeo; in mezzo al campo Toulalan e Fabinho: il primo, capitano della squadra, è un centrocampista molto difensivo, un’incontrista; il secondo abbina tanta corsa e qualità, può essere impiegato sia come esterno che come centrale e riesce a inserirsi con ottimi tempismi in fase offensiva. Il diciannovenne Martial in patria è considerato l’astro nascente del calcio francese. In mezzo alla difesa qualche problema la Juventus può crearlo al Monaco: Carvalho è un giocatore molto logoro anche se navigato e conoscitore delle gare da dentro fuori.
In Europa League non ci sarà il derby tra le uniche due squadre rimaste in lizza, ovvero Napoli e Fiorentina; leggermente peggio è andata al Napoli che dovrà vedersela con il Wolfsburg, secondo nella Bundesliga e qualificato ai quarti dove aver eliminato l’Inter; il tecnico Hackett può contare su una rosa di tutto rispetto, il modulo impiegato è il 4-3-1-2 e sulla qualità dei suoi gioielli: De Bruyne, già autore di 14 reti tra Campionato e Coppe, con Schurrle e Dost a completare il reparto offensivo; in porta Benaglio è un portiere di grande affidamento; in difesa Naldo ha nella velocità il suo punto debole quindi sarà questa una carta che Benitez dovrà tenere bene il conto.
La Dinamo Kiev è un’avversaria da non sottovalutare ma la Fiorentina potrà giocarsi tutte le sue carte nel mazzo avendo anche il ritorno a Firenze; in casa gli ucraini sono imbattuti e hanno eliminato il Guingamp nei sedicesimi e l’Everton agli ottavi; la squadra che in campo si schiera con il 4-1-4-1 è allenata da Rebrov il quale ha giocato al fianco di Shevchenko; a difendere la porta c’è Shovkovskiy, classe 1975; a centrocampo Miguel Veloso rappresenta un punto fisso; i pericoli maggiori per la Fiorentina possono arrivare dalla trequarti in su, soprattutto sugli esterni dove giocano Yarmolenko e Gusev, in attacco Teodorczyk non ha ancora maturato una grande esperienza internazionale.