Se la costruzione della nuova squadra per la prossima stagione è ancora un cantiere più che aperto, con il mercato più che mai in fermento, in casa Juventus almeno lo stadio sembra essere quasi ultimato, in perfetto rispetto dei tempi programmati: un pensiero in meno, si potrebbe dire. Nella giornata di ieri, infatti, è stata completata l’ installazione del rivestimento esterno dell’ impianto, formato da oltre di un milione di lamelle rettangolari, che rendono scintillante la copertura dando l’idea delle paillettes, e vogliono rappresentare un elemento di leggereza per la struttura, sono come “squame”, di alluminio altamente tecnologico, in tre diverse tonalità di grigio, che hanno un proprio ordine logico e cromatico. In onore dei 150 anni dell’Unità d’Italia, inoltre, sono state allestite delle lamelle tricolori nella parte alta dell’ impianto, per creare un filo conduttore fra il “nuovo” dello stadio e la Storia, d’Italia, di Torino – prima capitale d’Italia – e della Juventus. Le parti esterne sono state progettate da Fabrizio Giugiaro, con estrema attenzione a rendere al meglio l’inserimento dell’impianto nel contesto territoriale, affinchè possa essere accogliente e possa integrarsi al meglio con l’ambiente urbano, abbandonando l’ idea dei primi anni 2000 degli Stadi super futuristici, ad astronave, per dare, invece, l’ idea di un luogo “friendly”, amichevole, in cui architettura e grafica possano fondersi insieme, in modo originale. Lo stadio inoltre, all’altezza del secondo anello avrà una sorta di piazza in cui verranno installate le ormai celebri cinquanta stelle: anche lì la pavimentazione sarà scintillante, per poter creare un effetto molto suggestivo, come se le pareti si rispecchiassero sulla pavimentazione stessa.