Il match di Europa League contro il Lech Poznan ha evidenziato ancora una volta le difficoltà di questa Juve a ragionare da squadra. La scelta estiva di Del Neri serviva proprio per la ricerca di linearità, per riacquistare un’identità di gioco precisa e sciogliere definitivamente quei dubbi amletici sul modulo dei bianconeri.
Questa “nuova” Vecchia Signora sembra però la figlia cieca di Ciro Ferrara che non ha imparato nulla dagli errori del passato e continua a scender in campo con sufficienza ed approssimazione. La partita con la Samp e adesso quella con i polacchi ha palesato ancora una volta errori di disattenzione che costringono la squadra a disunirsi per sbilanciarsi alla ricerca del pari.
La difesa è il reparto sotto accusa dove alle amnesie dei terzini a volte si sommano gli errori dei centrali ma il problema è generale Felipe Melo e Sissoko sono ingestibili e a volte irritanti, a sinistra Lanzafame fa rimpiangere Giovinco ma anche Salihamidzic, il solo Krasic dà qualche barlume di speranza anche se ancora resta troppo precipitoso sotto porta.
E l’attacco? Inesistente. La reazione bianconera arriva sempre dai difensori (Bonucci e Chiellini) o da Marchisio e se poi il Chiello a fine di ogni stagione vanta più gol di Del Piero, Amauri e Iaquinta il paradosso è bello e confenzionato.