Il presidente bianconero Andrea Agnelli si dimostra ancora fortemente interessato al tricolore della discordia, quello scudetto del 2006 che la Juventus conquistò sul campo con ben 91 punti ma che le fu tolto per le note vicende di calciopoli, nell’estate successiva ed assegnato all’Inter che ne fece un inno all’onestà. Queste le parole del figlio del compianto Umberto e nipote dell’avvocato Gianni all’interno della conferenza stampa convocata a Roma per presentare la strategia della società in seguito alle decisioni del Consiglio federale del 18 luglio scorso: “Avevo già riflettuto alla presentazione delle maglie sul timore che il Consiglio federale decidesse di non decidere. I fatti emersi dal processo di Napoli esprimono un’inaccettabile disparità di trattamento. Si è dichiarata incompetente la stessa istituzione che nel 2006 ha lapidato la Juventus. Il titolo di quella stagione lo abbiamo vinto sul campo con 91 punti, qualcun altro se l’è visto recapitare con un atto amministrativo. Ed ancora: “È stato definito lo scudetto degli onesti: al più, è lo scudetto dei prescritti, la Juventus non teme il confronto ed è aperta al dialogo ma solo in condizioni di parità. Non siamo ancora in condizione di chiedere indietro due scudetti che abbiamo vinto sul campo ma la cosa certa è che useremo tutti i mezzi concessi dalla Giustizia ordinaria in ogni suo grado”. Sempre Andrea Agnelli ha confermato la volontà della Juventus di presentare ricorso al Tribunale nazionale arbitrale per lo sport (Tnas) contro la mancata revoca dello scudetto 2006, decisa il 18 luglio dal Consiglio federale Figc. Uno dei legali del club torinese, Michele Briamonte, ha aggiunto inoltre, che i bianconeri sono pronti ‘ad andare al Tar, al Consiglio di Stato ed alle procure della Repubblica competenti’.