L’amichevole tra Italia Usa termina con il successo storico degli americani guidati da Klinsman. Per la prima volta nella loro storia la Nazionale a stelle e strisce ha battuto la squadra azzurra.
L’eroe della serata è stato il centrocampista Dempsey, autore del gol vittoria al 10′ del secondo tempo. Inutile il forcing finale degli uomini di Prandelli. Una reazione tardiva quella degli azzurri, apparsi lenti e privi del minimo sindacale di cattiveria agonistica richiesto da un’amichevole come quella di stasera.
Tra le poche note positive si segnala la prestazione di Ogbonna e l’impatto di Borini sul match, al suo esordio con la maglia della nazionale. Delude la coppia d’attacco composta da Giovinco e Matri.
PRIMO TEMPO SOPORIFERO – Durante i primi 45′ minuti di gioco a Genova regna la noia, con gloriose canzoni del passato che risuonano più attuali che mai. La posizione di Thiago Motta inizialmente crea qualche grattacapo alla retroguardia statunitense, ma il centrocampista del Paris Saint Germain ben presto cade nell’anonimato del match.
Meglio di lui non fa l’attaccante della Juventus Matri. L’ex cagliaritano non riesce mai a trovare giocate convincenti insieme alla “Formica atomica”, e anche la sua prova nel complesso è da ritenersi negativa. Gli Usa assolvono bene il compito difensivo, merito sopratutto del proprio allenatore, in passato schernito dai colleghi per via del suo gioco decisamente sbilanciato all’attacco.
IL GOL VITTORIA – Il gol che decide l’incontro arriva poco dopo l’inizio della ripresa. Dalla sinistra Johnson crossa al centro per Altidore, e l’attaccante dell’AZ è bravo a servire all’indietro Dempsey che di destro incrocia dalla parte opposta di Buffon. Per il calciatore del Fulham si tratta del 25° gol con la maglia della Nazionale in 83 presenze, una media reti importante per un centrocampista.
GENEROSITÀ NON PREMIATA – Prandelli rivolta come un calzino l’undici azzurro in campo e decide di varare al 13′ minuto del secondo tempo il tridente d’attacco. Borini va a sostituire un deludente Thiago Motta, mentre l’interista Pazzini prende il posto di un evanescente Matri. L’attaccante giallorosso si rende in più di un’occasione pericoloso difronte ai pali difesi da Howard, senza riuscire però a spezzare l’incantesimo della porta americana. Nel finale gli assalti della Nazionale italiana si fanno ancora più impegnativi per la difesa Usa che si compatta in maniera brillante. Klinsmann può sorridere, dopo la semifinale di Berlino 2006 è lui ad esultare mentre per Prandelli scatta un campanello d’allarme piuttosto inquietante qualora gente come Cassano, Giuseppe Rossi, Cassano mancasse agli Europei di Ucraina e Polonia fra 6 mesi.