Gli esordi della Nazionale Italiana nelle fasi finali dei campionati mondiali ed europei molto spesso sono stati accompagnati da polemiche e problematiche di disturbo, lontane da questioni prettamente di campo. Nella migliore (o peggiore) delle tradizioni, la vigilia dell’Europeo in Polonia ed Ucraina è stata contraddistinta dalle ormai note vicende relative al calcioscommesse, fra blitz e veleni, che hanno spostato nettamente l’attenzione dalle questioni tattiche: ora, però, l’Europeo è iniziato, mostrando i suoi primi risultati del campo e, dunque, anche per gli Azzurri è tempo di calarsi in pieno nel clima pre-partita, nell’immediata vigilia del match d’esordio che, sulla carta, appare realmente proibitivo. L’impegno contro i padroni del calcio mondiale ed europeo, la Spagna di Vicente del Bosque, sarà un importante spartiacque delle velleità della nostra Nazionale anche se è quantomeno insolito che il “bivio” giunga già alla prima gara che, solitamente, viene considerato un match di assestamento.
Un esordio così complesso, però, mostra sicuramente dei temi di gran fascino ed interesse, oltre che regalare certe motivazioni e stimoli che, soprattutto dopo una preparazione tanto tribolata, appaiono realmente come una risorsa preziosa su cui far leva, da capitalizzare il più possibile: è già accaduto in altre occasioni e, se dovesse accadere nuovamente, potrebbe essere considerato realmente come un fattore distintivo degli Azzurri, una speciale “skill” da sfoggiare nel momento delle difficoltà, per rialzare la testa e dimostrare con orgoglio che questo sport è ancora vivo.
Le parole adoperate sul suo profilo Facebook dal capitano Azzurro Gigi Buffon, finora solo sfiorato dalle vicende esterne, devono essere lette proprio in tal senso, come la necessità di un leader di caricare i suoi compagni, spronandoli a far bene per dimostrare il loro valore a tutti i detrattori ed ai cosiddetti “seminatori di zizzania”.
La grinta e la determinazione di Buffon saranno l’esempio fondamentale per lo spogliatoio ma, di certo, la gara contro gli spagnoli necessiterà anche di una buona dose di accorgimenti mirati a resistere all’onda d’urto delle furie rosse. Nell’ultimo scontro ufficiale, disputato nei quarti di finale dell’Europeo 2008 con Donadoni in panchina, gli Azzurri si arresero agli iberici solo ai calci di rigore, dopo una gara lunga e tirata, bloccata sullo 0 a 0: in tal occasione, nonostante l’eliminazione, l’Italia non sfigurò, anche e soprattutto perchè ebbe la “consolazione” di essere eliminata dalla formazione che si aggiudicò, poi, la competizione, oltre che il Mondiale 2010.
Contro gli iberici, inoltre, la Nazionale di Prandelli ha ottenuto un prestigioso successo per 2 a 1 in amichevole, con reti di Montolivo ed Aquilani, dimostrando che quando il gioco girava a dovere, la formazione azzurra poteva essere comunque competitiva anche contro i migliori in assoluto: quello smalto e quella brillantezza che hanno contraddistinto il cammino di qualificazione, però, alla luce delle ultime tre sconfitte consecutive nelle amichevoli di “avvicinamento” , sembrano realmente lontani. Gli Azzurri avranno l’arduo compito di provare a sorprenderci, smentendo lo scetticismo diffuso in queste ore di vigilia, dimostrando di essere “vivi” nonostante l’emergenza in difesa e l’attacco poco rodato.
Come annunciato, al posto di Barzagli (in attesa del suo recupero) sarà Daniele De Rossi il centrale difensivo, con Chiellini e Bonucci a competare il terzetto: nella gara di domani saranno loro il trio più attenzionato, soprattutto alla luce delle difficoltà mostrate dalla retroguardia nell’ultima amichevole contro la Russia, conclusasi con tre gol al passivo. In particolare, gli occhi saranno puntati sul romanista che ha, comunque, mostrato grande disponibilità nell’accettare di “retrocedere” in difesa, così come già accaduto nella Roma di Luis Enrique e, chissà, questa mossa potrebbe rivelarsi una soluzione vincente, dettata proprio dalla necessità. Così come sarà molto forte l’attenzione sul ct Prandelli, al debutto nella fase finale di un campionato europeo: lui, per ora, ostenta serenità, concedendosi nel pomeriggio di oggi anche un “pisolino“, caratteristica di chi sa di aver lavorato al massimo delle sue possibilità e, probabilmente, di chi vuole dare un segnale di rottura rispetto alle molteplici tensioni circostanti.
Nella gara di domani alle ore 18 il campo esprimerà il suo verdetto: tutti ci auguriamo che anche dopo il match con la Spagna il mister possa continuare a dormire sonni tranquilli.