Issa Hayatou, camerunense di 66 anni, è stato eletto per la quinta volta consecutiva alla presidenza della CAF, la confederazione calcistica africana. Pertanto il dirigente del Camerun riesce a conservare saldamente la sua preziosa e renumerativa poltrona da oltre 25 anni. Del resto, non è un caso che i dirigenti della FIFA mantengano il loro posto di comando per un tempo così lungo e che la loro leadership diventi in alcuni casi quasi inattaccabile. La FIFA raccoglie nella sua organizzazione planetaria ben 209 paesi, più dell’ONU e della NATO e le cariche dei suoi dirigenti spesso hanno una durata più lunga persino di un papato e di una legislatura di un paese democratico. Oltretutto alcuni dei suoi dirigenti resistono a perentori cambi di governi, colpi di stato, dittature e ai cambiamenti degli scenari politici più vari.
D’altra parte molto spesso gli alti dirigenti della FIFA e delle loro consorelle sono indagati per reati vari e molte volte risultano anche colpevoli, ma non c’è modo per farli destituire dalla loro carica e far decadere la loro leadership. Issa Hayatou è di Garoua, la maggiore città incastonata nel nord del Camerun ed è figlio di un sultano locale. La sua famiglia gode di pesanti influenze nella vita politica del Camerun ed uno dei suoi fratelli, Sadou Hayatou, è stato anche Primo ministro del paese. Issa Hayatou è stato Presidente della federazione calcistica camerunense dal 1986 al 1988, anno in cui si insediò alla guida della CAF. Ha contribuito allo sviluppo e alla modernità del calcio africano, ampliando le partecipanti alla stessa Coppa d’Africa e conferendo un maggior peso politico al proprio continente nell’ambito delle considerazioni della FIFA.
Nel novembre del 2010, ad ogni modo, il giornalista e scrittore inglese Andrew Jennings lo ha tirato in ballo nello scandalo della cessione dei diritti televisivi e della vendita dei biglietti per la Coppa del Mondo in Sud Africa del 2010. Hayatou è stato coinvolto nello scandalo insieme al brasiliano Teixeira, che nel suo curriculum vanta anche di aver sposato la figlia di Havelange, e al Presidente del Conmebol (la confederazione calcistica sudamericana) Nicolas Leòz. Accuse fondate e rimarcate dalle prove raccolte dallo stesso Jennings e dal fallimento della ISL, la società concessionaria che gestiva il management della FIFA e quindi sorprendentemente finita in bancarotta. Nel maggio del 2011, invece, è stato il Sunday Times a rincarare la dose nei confronti di Hayatou, accusato di corruzione per aver ricevuto un milione e mezzo di dollari per votare a favore della candidatura del Qatar per l’organizzazione della Coppa del Mondo del 2022.
Accuse che comunque non hanno spaventato Hayatou, né tanto meno ne hanno sminuito il suo potere e le sue influenze. Nel 2012, infatti, Hayatou ha fatto votare un emendamento in seno alla CAF in cui vietava di candidarsi per le elezioni a Presidente della stessa Confederazione a quei rappresentanti che non appartenessero al Comitato Esecutivo. Pertanto Hayatou ha vinto le elezioni del 2013, partecipando alla corsa elettorale praticamente da solo, senza rivali effettivi. Jacques Anouma, infatti, il suo virtuale concorrente, non era un membro del Comitato Esecutivo e quindi la sua candidatura è stata scartata a priori. Potenza del calcio e della FIFA, l’organizzazione calcistica mondiale i cui poteri non conoscono confini.