Mentre Ficcadenti cerca di tenere alto il morale della squadra e pensa solo alla partita di San Siro, la situazione intorno al Cagliari e all’Is Arenas di Quartu Sant’Elena è davvero complessa. La follia del patron Massimo Cellino ha di fatto aperto gli occhi a tutta Italia (e anche in Europa) sulla condizione stadio in casa rossoblu, che si ritrova senza impianto per la disputa delle partite dalla fine della scorsa stagione quando venne dichiarato inagibile il Sant’Elia costringendo la squadra sarda ad un lungo trasloco a Trieste. Dopo il comunicato stampa della società e il conseguente rinvio della partita con sconfitta a tavolino, il presidente della Lega Calcio ha infatti rispolverato la legge sugli stadi, invitando il Senato a portarla a termine.
CELLINO – Il presidente del Cagliari, che si trova a Miami dalla fine della scorsa settimana, ha lasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport, sfogandosi sulla situazione stadio, sulla burocrazia e sulle dichiarazioni di Abate, reo di aver definito lo stesso Cellino la vergogna del calcio italiano. Sull’impianto sportivo, il massimo dirigente sardo, prima ha subito un brusco stop sulla costruzione definitiva a Elmas (vicino all’aeroporto) e successivamente, quando ha trovato come sistemazione provvisoria Quartu Sant’Elena, dopo alcuni mesi senza ostacoli, sono arrivati i problemi, impedendogli di ultimare la tribuna centrale (che secondo il patron, potrebbe essere terminata in pochi giorni se non venissero bloccato i lavori). Sulle parole di Abate invece ha risposta a tono “non ho mai avuto un deferimento in 21 anni, mentre altri fanno i passaporti, le scommesse, doping, falsi in bilancio, calciopoli”. Cellino è carico e combatterà questa battaglia e alla domanda se fosse disposto a lascia la società, lui risponde che il Cagliari è la sua vita e che se si rendesse conto che la sua presenza risultasse nociva per la squadra allora potrebbe mollare.
IL RICORSO – Gli avvocati della società cagliaritana, con in prima fila Grassani, hanno già preparato la lettere per il ricorso contro la sconfitta a tavolino, che potrà essere inviata entro tre giorni (a partire da ieri) ma si attende l’ultima parola del presidente Cellino.
LE CONSEGUENZE – Intanto in Regione, si studia il caso per poter ritirare lo sponsor Sardegna che campeggia nelle maglie rossoblu. Il governatore Ugo Cappellacci attende nuovi sviluppi e ai microfoni del Tg1 ha dichiarato “Nel momento in cui verrà accertata la responsabilità si potranno prendere delle decisioni“.
IS ARENAS – Intanto continuano i lavori all’esterno dello stadio e si attende l’ultimazione della tribuna oggetto di critiche in questo periodo. Il sindaco di Quartu Sant’Elena continua ad appoggiare Cellino e ha dichiarato che inizialmente la fine dei lavori e quindi la possibilità di ospitare la squadra rossoblu era stata fissata nel mese di novembre. Con il grande sacrificio di tutti si è potuto aprire lo stadio, anche se a porte chiuse, per la prima di campionato e ciò fa ben sperare per l’agibilità definitiva da qui a poco tempo.
Difficilmente per la sfida contro il Pescara si avrà l’agibilità e si prospetta un altro triste fine settimana per i tifosi del Cagliari che saranno costretti a vedere i propri beniamini in televisione.