Anche il Chievo telefonava. Saltano fuori come funghi dopo una giornata piovosa “nuove” intercettazioni che dimostrano la prassi consolidata e diffusa dei designatori arbitrali di tener colloqui con tutti i presidenti di serie A. Il colloquio tra Campedelli e Pairetto precisiamo subito, non ha nessuna rilevanza per la giustizia penale o sportiva ma serve a sbugiardare ancora una volta il pm Narducci “Piaccia o non piaccia non c’è una telefonata tra i designatori e Moratti, Facchetti e neanche con Campedelli del Chievo…”
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Ennesimo autogol di chi è chiamato a formulare l’accusa ed è incredibile la negligenza con cui sono state affrontate le indagini che dovevano far luce per riportar credibilità al nostro calcio.
Pairetto: «Pronto?».
Campedelli: «Campedelli, buona sera».
Pairetto: «Buonasera signor Campedelli».
Campedelli: «Auguri in ritardo».
Pairetto: «Auguri anche a lei».
Campedelli: «Come sta?».
Pairetto: «Abbastanza bene, insomma sempre qualche non problema ma qualche.. fanno parte purtroppo della nostra attività».
Campedelli: «Io ho chiamato solo per questo, sa non mi piace lamentarmi di queste cose, perché non fa parte del mio carattere». Pairetto: «Sì lo so».
Campedelli: «Però anche oggi l’arbitro a due metri… rigore, lascia correre, e addirittura ammonisce il mio giocatore. Io capisco tutto però… ci sta l’errore non mi lamento…».
Pairetto: «C’era un rigore? Non ho ancora visto immagini…».
Campedelli: «Ecco se mi fa una cortesia, provi a guardare… Poi guardi io sono qua, il mio numero l’ha visto ce l’ha».
Pairetto: «Glielo dico».
Campedelli: «Magari mi posso sbagliare io per carità, non voglio fare, gestire..».
Pairetto: «No, no, diamine. Nel primo o nel secondo tempo?».
Campedelli: «Primo tempo».
Pairetto: «Lo guardo sicuramente e poi le dico qualche cosa al cento per cento».
Campedelli: «No, no. Cioè, se non c’è mi chiami, se c’è va bene, lasciamo stare».
Pairetto: «Glielo dico anche se c’è».
Campedelli: «Se non dovesse esserci preferisco…è giusto perché magari ho una visione diversa e lei me la può correggere».
Pairetto: «Certamente… Glielo guardo e sicuramente le dico qualche cosa, sia in un senso che nell’altro». Campedelli: «La ringrazio… Lei è sempre gentilissimo ci parliamo così giusto per sentirci».
Pairetto: «Non si vive solo nei 90 minuti, ma anche nella quotidianità che conta almeno come quei 90 minuti. Per cui è giusto avere anche un certo tipo di rapporto. Mi sembra corretto»
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